Un'arte cristiana: perchè un editore firma l' Appello al papa
postato da angelambrogetti [11/11/2009 19:08]
![]() Perché avete aderito a questo appello? Perché crediamo profondamente che il lavoro di un operatore culturale in particolare quello di un editore, sia innanzi tutto intercettare dal basso le spinte provenienti dalla società civile. Il fatto che l'appello si firmato e promosso da laici lo abbiamo trovato anche molto interessante. E' un segno anche di maturità di una grossa fascia della intellighenzia italiana C'è un particolare interesse per i temi religiosi? In special modo ci siamo interessati a quei temi da quando abbiamo pubblicato "Alla fonti del rinnovamento", il commento che l' allora cardinale Karol Wojtyla fece sul Vaticano II, dettando quasi le linee di una corretta interpretazione del Concilio. Siccome il tema della riforma liturgica e dell'arte sacra sono temi centrali, crediamo che riprendere con iniziative concrete questi suggerimenti sia la cosa miglior e sia anche il compito degli operatori culturali, degli editori. Quindi un editore risponde alla mancanza di sensibilità nei confronti dell' arte sacra ? Pensiamo che l' editoria sia comunicazione e diffusione di certi contenuti. Per questo abbiamo anche una discreta produzione di libri d' arte e di critica d'arte e crediamo che tra gli altri anche il mezzo del libro che spesso è un po' bistrattato e viene ritenuto inferiore rispetto ad altro forme di comunicazione, anche il libro serve a far comprendere i principi che ci sono dietro l' arte sacra e che toccano l'interiorità dell' uomo. Ma l' arte contemporanea è davvero così poco sacra? Noi ci troviamo molto d' accordo con l'analisi dell' appello, certo i tono sono preoccupati e rispecchiano una sensibilità più acuta, ma ci ritroviamo perfettamente nell' analisi e troviamo che il distacco da una forma di arte sacra, che sia autenticamente arte, nuoce in generale ad una attitudine verso la cultura, verso l' apertura mentale ei lettori ed è quindi un discorso che ci tocca anche come editori. Se c'è carenza di lettori e poca sensibilità nei confronti della cultura in parte è causato anche dallo scollamento tra la dimensione dell' io e la dimensione del bello, dell'apprezzare cose più grandi di noi cose che ci trascendono. Questa è una delle iniziative che noi auspichiamo si possano prendere in dimensione di un recupero di un sano e corretto rapporto tra l'uomo e la cultura. |
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