Christine ci ha lasciati
postato da Fabio Franchi [02/01/2009 00:28]
Alcune considerazioni ed articoli relativi a Christine Maggiore ed alla sua tragica fine sono riportati sul sito http://www.dissensomedico.it/christine.htm |
commenti : (45)
commenti
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Devo ringraziare la nonnetta che ha trovato una “falla” nel sistema di ricerca del sito: in effetti il programmino di ricerca riesce ad individuare le parole presenti nei testi pubblicati, ma non le parole presenti all’interno dei documenti richiamabili cliccando sui collegamenti ipertestuali.
E’ un problema a cui non so porre rimedio ora. In particolare l’accenno ai micoplasmi si ritrova in un link alla pagina dedicata a Montagnier, dove si parla di HIV innocui in colture nelle quali vengano eliminati i micoplasmi. |
postato da ffranchi il 14/04/2009 22:12 |
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Ecco dove sbagli infatti: gli errori e le distrazioni li commettono tutti! Ti stupirò (? !): anche i medici!!!
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postato da Nonnetta il 09/04/2009 19:15 |
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A Nonnè,gli strumenti del dentista sono sterilizzati ad alte temperature...il rischio equivale a 0.Tra l'altro,"gli esperti" dicono che sia un virus poco resistente e poco infettante,quindi... Ciao! |
postato da Sloth il 09/04/2009 15:52 |
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Ah, scusami Sloth, mi sono dimenticata di rispondere alle tue domande. Il discorso del dentista l'ho fatto perchè è una delle possibilità! Sinceramente non vedo per quale motivo escluderla!!!
Su questo sito internet c'è una piccola parte in cui si parla dei micoplasmi, vero Dottor Franchi? Non mi ricordo dove però! Cercatela! |
postato da Nonnetta il 09/04/2009 14:31 |
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Ti ringrazio Sloth di aver risposto. Soprattutto ti ringrazio di essere stata gentile! Questo è un blog serio e sono convinta (parlo anche di me) che chi scrive qui non lo fa certamente con cattive intenzioni. Mi dispiace davvero tanto per la tua salute, sono estremamete sincera. Hai ragione tu, la "verità" è ben diversa per chi è nella tua stessa situazione, ma di questo IO sono convinta.
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postato da Nonnetta il 09/04/2009 14:20 |
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Cara Nonnetta,io "accetto" perché ho l'aids,con tutti gli annessi e connessi...
"La verità" ha un sapore diverso per chi risulta s+,sinceramente anch'io faccio un po' fatica a capire le tue motivazioni,hai forse il sospetto di essere s+(che non dovrebbe essere difficile se credi che l'aids si prend da l dentista...)? Faccio un uso molto limitato dei medicinali(che sono convinta mi ammazzerebbero nell'arco di 6 mesi),li sospendo spesso(ora li ho sospesi)e quando li prendo non seguo i protocolli.Mi hanno sempre procurato molti disturbi. Non era mica Montagner che parlava del ruolo dei micoplasmi? Ciao |
postato da Sloth il 09/04/2009 09:22 |
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Dottor Franchi, la prego, la fermi perchè è partita per la tangenziale! Ti se fatta strane idee su quello che ho scritto, non hai capito niente. Hai voluto leggere ciò che non c'era scritto. Credo sia inutile rispondere, attraverso il blog credo di non riuscire ad esprimere ciò che voglio dire e ciò che sento veramente. Forse è colpa mia.
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postato da nonnetta il 08/04/2009 14:06 |
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Per nonnetta
Le tue domande possono anche non essere provocatorie, ma di sicuro hanno il tono del falso buonismo(non sono s+ ma lo fo per amore della verità...)Io invece ti invito a farlo quello stupido test, cosicché casomai risultasse positivo, magari inizieresti a porti anche te le giuste domande. Inoltre ti prego di risparmiarmi la tua tenerezza ch sa tanto di compassione. Sei convinta che l'hiv sia quanto ci viene propinato? Ok, non sono certo io a voler farti cambiare idea, il rispetto delle opinioni altrui prima di tutto, ma per favore non venirmi a dire le stronzate tipo: magari l'hai presa facendo la pulizia dei denti! O forse, aggiungo io, potrebbe essere stata una zanzara infetta. A parte il fatto che ci sono altre malattie trasmesse con il sangue, il cui virus è stato davvero isolato, tipo l'epatite b e che quindi, almenoché non vai da un macellaio, un profesionista che esercita professioni a rischio adotta tutti i mezzi necessari esistenti per proteggere sé stesso e i propri pazienti, come mi risulta che faccia un dentista,ma te ti rendi conto che se il binomio hiv=aids fosse vero e tutto ciò che ne deriva, allora a quest'ora ci sarebbero state in tutto il mondo vari epidemie? E comunque la cosa più fantastica in tutto questo, sono tutte le enormi contraddizioni esistenti che portano a far dubitare della teoria dell'aids e che non starò certo qui ad elencarti, anche perché di articoli e dibattiti sull'argomento da parte non di semplici deficienti, ma di scienziati che hanno avuto il coraggio di contrastare l'ufficialità he ci viene propinata, ce ne sono più che a sufficienza e non sembra che tu li abbia letti, magari fallo e poi ne riparliamo. E' mai successo che qualcuno abbia diagnosticato il morbillo a una persona, senza essere anche in grado di isolarlo quel virus? E da quanto tempo il virus del morbillo è così?? Ma no, è diverso, qui stiamo parlando di un retrovirus che è impossibile trovare perché muta continuamente, si nasconde nei linfonodi, che già con la pcr è difficile trovare e che comunque può anche non essere presente in persone dichiarate però ugualmente malate di aids! Stiamo parlando di un test in cui i primers non sono specifici per trovare il fantomatico hiv, ma chi se ne frega, sorvoliamo, c'è solo in ballo il destino di un po' di gente a cui la vita viene sconvolta e a cui verranno somministrati veleni che poi alla fine davvero portano a una immunodeficienza, donne incinte che perdono i loro figli sotto terapia o li vedono nascere con malformazioni, discriminazioni sociali,ma che importa, chi davvero conta, le case farmaceutiche hanno ottenuto il loro scopo e assicurato il loro guadagno, tutto il resto è irrilevante!........ Vuoi sapere cosa ha detto il marito di Christine? Io non gli ho mai chiesto che cosa è successo alla moglie, se ci sarà occasione e riuscirò a farlo con tatto e mi risponderà, ve lo farò sapere, ma non è per questo che l'ho contattato, la cosa più importante per me, era mandargli un abbraccio come amica, moglie, madre...era esprimergli la mia solidarietà e dirgli quanto grande fosse la mia stima per una donna straordinaria come Christine. Conosco la malattia, nonnetta, la conosco bene e conosco il marcio del business che l'accompagna, più di una volta l'ho dovuta affrontare nella mia famiglia e ti assicuro che non sono mai fuggita di fronte ad essa, perciò, ti prego metti da parte la tua tenerezza perché non ne ho proprio bisogno. |
postato da miciomiao il 07/04/2009 01:52 |
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Ciao a tutti carissimi! Fatemi capire bene: qua l'unica persona che dice che è davvero possibile una sua sieropositività è sloth? Cioè gli altri dicono di essere s+ secondo il test, ma che non sia possibile per il fatto di non aver mai avuto comportamenti a rischio? Cavolo, ma allora anche tu sloth potresti non esserlo davvero! Solo che tu lo "accetti" per il fatto di aver fatto uso di eroina per 2 anni, mentre miciomiao e momotaro no perchè sanno di non aver avuto comportamenti a rischio. Ma ad esempio tu, miciomiao e tu momotaro, avete mai fatto la pulizia dei denti dal dentista? Non è possibile per voi aver contratto così l'hiv? Scusate le mie domande, non sono provocatorie, ma sappiate che quello che ricerco io, da sempre, è la verità. Non sono s+, semplicemente perchè non lo so. Mi sono sempre rifiutata di effettuare il test, non so se lo farò mai e dai vostri racconti, sono sincera, la voglia mi è passata ancora di più!
- Miciomiao, cosa ha detto il marito di Christine? - Poi vorrei chiedere, gentilmente, a sloth se in questo periodo sta usando i medicinali. - Questa è per tutti, anche per il Dottor Franchi possibilmente: avete mai sentito parlare dei micoplasmi? Può essere che il virus Hiv sia solo un co-fattore e che in combinazione con questi batteri, che ho letto siano più che dannosi e che tutti hanno in corpo, si sfoci in aids? Grazie a chi vorrà dedicarmi un po' del suo tempo! |
postato da Nonnetta il 06/04/2009 17:38 |
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Per qualcuno la mia risposta può sembrare la negazione della realtà, ma ripeto che se l'hiv è davvero ciò che ci dicono e si prende come dicono, allora il risultato s+ delmio test è davvero un mistero.
Non ricordo dove, ma una volta ho letto che, pur se soggettivo, spesso è necessario che passi anche più di un anno per smaltire un farmaco particolarmente potente. Ora immagino che con la droga la questione non sia da meno. Quando sei giovane fai le peggio cose, ti senti forte, potente, quasi immortale, pensi che non ti possa capitare niente, ma in qualche modo il nostro corpo registra tutto e prima o poi succede che con l'età ne paghi le conseguenze. Per non parlare dello stress psicofisico, perché anche la serenità della mente è importante e uno stress emotivo prolungato, problemi più o meno gravi che ti tolgono la voglia di vivere, fanno sì che si ripercuotano sul nostro sistema immunitario. 7 anni fa', un anno dopo la morte di mia madre, mia sorella ha reagito ammalandosi gravemente. Forse anche nel tuo caso, vari fattori simultaneamente, hanno "lavorato" negli anni fino a sfociare in una malattia! Oggi le donne fanno figli sempre più tardi e anche se è difficile, non è impossibile che tu possa avere un bambino, magari puoi incontrare una persona e zac... tutto può avvenire in poco tempo; tu non perdere la voglia di vivere e la speranza, a volte la vita può sorprenderci e non sempre in senso negativo. Grazie per il sostegno, lo apprezzo molto. Un abbraccio sincero! |
postato da miciomiao il 05/04/2009 18:27 |
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Ciao carissima Miciomiao,scusa il ritardo nella risposta. Ho fatto uso di eroina per 2 anni quando ero molto giovane. Dopo quell'esperienza e il test positivo la mia salute è stata ottima(senza farmaci)per 16 anni... Forse l'uso di droghe ha solo innescato un meccanismo...fatto sta che dopo tanti anni in buona salute mi sono ammalata. Mi sono avvicinata alle teorie dissidenti nell' 89 e posso dirti che,durante gli anni in cui sono stata bene,ero fermamente convinta che non mi sarebbe mai successo niente,pensavo che sarebbe bastato non far più uso di droghe e vivere nel modo più sano possibile.E' ciò che ho fatto,ma non è servito.La mia posizione ora?Sinceramente non lo so più,ho dovuto rimettere in discussione parecchie cose... Ho 42 anni e la voglia di avere un bambino non mi è ancora passata...ma la mia salute è sempre in bilico e non ho neppure un compagno.Penso che ormai non sia più possibile. Miciomiao vai avanti così.Io,con la testa di oggi(e la salute di ieri)avrei fatto lo stesso. Un abbraccio P.S. Grazie per i saluti al marito di Christine.Capire che cosa è successo sarebbe di grosso aiuto a tutti noi. |
postato da Sloth il 05/04/2009 10:19 |
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Ciao Sloth,
mi dispiace tanto aver riaperto quelle ferite. Tu chiami il mio coraggio, altri direbbero incoscienza; io so solo quello in cui credo e di cui sono convinta per vari motivi. Ma adesso tu come stai? Di sicuro la tua breve ma intensa esperienza con l'eroina, come dici tu, non ti ha certo giovato in quanto a salute e anche se non so quanto breve sia stata questa esperienza, evidentemente il tuo fisico non ha retto. Che cosa hai fatto, hai preso farmaci subto dopo il test? E adesso qual è la tua posizione a riguardo? Chiedo scusa per domande a cui avrai già risposto in passato, ma come sapete io sono nuova del forum. Ho mandato i vostri saluti al marito di Christine, sto aspettando la sua prossima e-mail, vi farò sapere, l'ho anche invitato a venire in Italia con suo figlio, offrendogli ospitalità... Non preoccuparti momotaro, non ho particolari aspettative, è solo che mi fa piacere condividere questa parte della mia vita che avrebbe mandato in tilt chiunque altro, con qualcuno che può capirmi!! Il mio cucciolo nascerà a Giugno e non vedo l'ora, anche perché inizio ad essere un po' stanca e vorrei andare presto in maternità. Già mi sto preparando a fare la guerra per quando mi chiameranno per vaccinarlo, come potete immaginare sono una dissidente anche in quel senso già da molti anni, ma questa è un'altra storia..... Sloth, ma quanti anni hai? Forse non è mai troppo tardi per avere un bambino?! Un abbraccio a tutti voi! |
postato da miciomiao il 01/04/2009 16:04 |
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Dimenticavo.
Racconterò anche di una visita medica piuttosto... interessante. |
postato da momotaro il 31/03/2009 00:22 |
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A Sloth e Miciomiao.
Non vorrei che aveste troppe aspettative riguardo il mio racconto. Da un punto di vista medico, la mia storia è semplice e forse vi ho già accennato in altri interventi: 35 anni, sempre sanissimo, test fatto “tanto per farlo” due anni fa esatti. Nessuna possibile infezione (le donne con cui avevo avuto rapporti negli ultimi anni sono risultate tutte negative). Mai avuto a che fare con droghe. Per il resto, anche dopo, salute eccellente. Tre controlli, fra marzo e novembre 2007: sempre cd4 fra 950 e 715 e carica virale fra 9400 e 4600. A novembre 2007 leggo Duesberg e da lì comincio a leggere tutto il leggibile. Niente più controlli fatti da allora. Fine della storia. In effetti, il mio racconto (oltre a molti particolari interessanti: lavoro, alimentazione, stress, antibiotici, dettagli sui rapporti sessuali) è soprattutto l’insieme di quello che “ho passato”, a livello emotivo, pensieri, paure, reazioni, riflessioni, i cambiamenti nella mia vita, eccetera. Poi c’è la questione dell’avere figli,e su questo scriverò in seguito (più brevemente). Magari molti si ritroveranno in tutto questo, altri no, avranno avuto vissuti diversi. Dai, abbiate pazienza, in questo periodo ho un sacco di cose e quindi ancora un po’ci vorrà. Avevo anche pensato di inviarlo a puntate, ma preferisco aspettare, dare una ultima rilettura e poi inviarlo. Il dott. Franchi deciderà come sia meglio pubblicarlo. Naturalmente, Miciomiao, se puoi, manda un saluto da parte di noi tutti al marito di Christine, credo tutti noi saremo d’accordo. Un abbraccio a tutte e tutti. |
postato da momotaro il 30/03/2009 18:06 |
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Miciomiao,sono contenta di sapere che va tutto bene.Quanto manca per la nascita del tuo cucciolo?Quello che ti sta succedendo mi ha riportato indietro di 20 anni e riaperto vecchie ferite,purtroppo io non ho avuto il tuo coraggio e ho ceduto alle pressioni che mi sono state fatte dai medici(nell'88 c'era il panico totale),ma forse è stato meglio così...
Non ho una storia particolare,anzi,sono l'esempio classico di quello che dicono le teorie ufficiali: molti anni come asintomatica(16 anni) e poi il calo dei cd4 e le conseguenti infezioni opportunistiche.Tutto questo dopo una breve(ma intensa)esperienza con l'eroina.Ho fatto il test nel'85. Ti mando un forte e sincero abbraccio...virtuale! Momotaro,ma stai scrivendo un libro?Potresti postarlo a puntate... Ciao! |
postato da Sloth il 30/03/2009 13:28 |
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Ciao, Sloth, io tutto bene, sono solo un po' indaffarata tra lavoro, figli, scuola casa, ma il resto tutto ok. Spero anch'io di poter leggere presto la storia di momotaro! Tu invece? Hai una storia in particolare da raccontare? Scusa, ma è da poco che frequento il blog.
Una cosa però volevo dirvi. Sono in contatto con il marito di Christine M., al quale ho mandato una semplice e-mail di solidarietà, insomma un messaggio di affetto per tutto quello che hanno passato e stanno passando, spiegandogli anche la mia situazione. Fin'ora non ho fatto domande invadenti su ciò che è successo alla moglie, ma la tentazione è forte e se riesco a farlo con delicatezza e lui ha voglia di rispondere, vi terrò informati. Ciao! |
postato da miciomiao il 29/03/2009 23:18 |
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Mi cospargo il capo di cenere!
Hai ragione: il racconto è diventato più lungo del previsto (sono arrivato a pagina 35!). Ormai manca poco, spero. Nelle ultime settimane ho avuto un periodo "dodici de tutto", come si dice a Roma. Fra l'altro, ho dovuto dare la precedenza ad altri testi e ricerche (di altro genere) cui stavo già lavorando. Inoltre sono stato molto impegnato per il mio lavoro(quello vero). Mi spiace aver promesso più volte "fra pochi giorni", "a fine settimana": in effetti speravo di farcela. Ti/vi assicuro che ormai è diventato il mio pensiero fisso. So che la tua non è una critica o un'accusa. Hai però pienamente ragione. Abbi pazienza: ne varrà la pena! :-) |
postato da momotaro il 29/03/2009 04:38 |
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Miciomiao...non hai fatto più sapere niente,come va?
Momotaro,io sto ancora aspettando la tua storia... |
postato da Sloth il 28/03/2009 15:22 |
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Miciomiao (o MiciAmiao, a questo punto? :-) )
hai scritto un intervento bellissimo, molto efficace anche nell'esposizione. E'il problema di coscienza più grande al quale ci troviamo di fronte. Avendo avuto già da prima il giusto approccio (ovvero informarti, riflettere, approfondire, dubitare, verificare, rimettere in discussione, autonomamente) eri già partita con il piede giusto. I risultati si vedono, ora. La mia "storia" è quasi completata: purtroppo ho avuto alcuni impegni imprevisti cui ho dovuto dare precedenza. Del resto, pare che tu non abbia davvero "bisogno" di leggerla. Comunque, dico a bassa voce che penso di inviarla per il fine settimana massimo. Un abbraccio forte e con molta stima. |
postato da momotaro il 10/03/2009 01:04 |
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Grazie a momotaro per la risposta. La mia situazione non è semplice e credo che avrebbe distrutto qualsiasi altra persona. Per fortuna, ho imparato ad informarmi in maniera indipendente, purtroppo solo da quando mia madre è morta a soli 55 anni, 7 anni fa', per cancro direbbero i medici, per ben altri motivi dico io. L'hanno straziata, usata come cavia, l'hanno uccisa e rimpiango il fatto che allora ero all'oscuro di tante verità su ciò che ruota intorno alla medicina ufficiale e ai suoi giochi di potere. Ho imparato ad andare oltre, a pensare con la mia testa, a studiare, informarmi, confrontare e sono riuscita ad applicare quanto imparato, nella vita di tutti i giorni, soprattutto con i miei cari e in particolare con i miei due meravigliosi bambini. Adesso sto aspettando il mio terzo bambino, un altro maschietto....e davvero non so dove sarei adesso se il mio continuo cercare non mi avesse portato già anni fa', a leggere punti di vista alternativi alla teoria HIV/AIDS. Da allora ho sempre pensato che se un giorno, mi fossi sentita dire di essere s+, l'unica mia reazione sarebbe stata una sonora risata!E quel giorno è arrivato...In gravidanza, tra i vari test, ti fanno anche quello per l'HIV, che a dire il vero dovrebbero fare solo dopo aver acquisito il consenso, cosa che almeno con me non è stata fatta. Ebbene, mi vengono a dire che devo ripetere il test perché è dubbio, è ai limiti ecc ecc Senza spaventarmi, lo fo di nuovo e risulta positivo. Cosa ho provato?Prima mi sono fatta quella risata, poi il mio pensiero è andata al bambino che porto in grembo e la mia paura è stata tutta per lui, non per me, ma per lui. La paura che al momento di partorire, qualche medico lo scoprisse e mi potessero costringere a partorire con cesareo, a non allattarlo e soprattutto a prendere farmaci sia in gravidanza che somministrarli al bambino dopo la nascita. Credo di essere l'esempio lampante che l'HIV non è quello che dicono. Nessun comportamento a rischio, nessuna scappatella mia o di mio marito, nessuna trasfusione, nessun uso di droghe, nessuna malattia particolare... Per fortuna ho accanto un uomo meraviglioso che mi ha creduto e che ha letto con me anche le teorie dissidenti, altrimenti adesso mi ritroverei con un matrimonio distrutto, dei farmaci tossici da assumere con il forte rischio di danneggiare me e uccidere il mio bambino e con una vita segnata dalla presenza di un virus che prima o poi potrebbe prendere il sopravvento su di me. Capisci che la mia identificazione con Christine, è molto forte e di sicuro apprendere la notizia della sua morte non è stato semplice per me o per quelli che la pensano come noi. Sono sicura che ci sono spiegazioni valide, che magari non sapremo mai, ma le mie convinzioni restano salde. Non vedo l'ora di abbracciare il mio passerotto, spero che vada tutto bene e che non debba subire pressioni da nessuno. Sono arrabbiata, però, molto arrabbiata.Tra l'altro ho letto e trovato conferma da una dottoressa, che test HIV positivi in gravidanza sono frequentissimi e che la gravidanza stessa genera molti falsi positivi, Della serie quante future mamme vedono sconvolta la loro vita da questa sentenza? Quante perdono il loro bambino in seguito ad una gravissima anemia indotta dai farmaci? Questo è grave e assurdo. Avrei voluto andare in laboratorio analisi e mettermi ad urlare:"Vi rendete conto di cosa siete complici?" Giuro che l'avrei fatto, ma poi ho pensato sempre al piccolo e ho deciso che per ora devo stare buona, anche se non finisce qui.Non mi interessa ripetere il test, io non credo a quel test e sia un risultato positivo che uno negativo, per me non hanno alcun significato.
Grazie per lo sfogo. A presto! |
postato da miciomiao il 03/03/2009 01:14 |
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ciao, miciomiao.
Con molto piacere. Avevo in programma di farlo da molti mesi, anche prima della nascita di questo sito. Dopo un periodo in cui ero molto impegnato, sto finalmente scrivendo (più brevemente di quanto avessi inizialmente progettato) la mia "storia" giusto ora. Spero di mandare il testo in un paio di giorni, magari lo spedirò come allegato via mail al prof. Franchi e poi lui lo pubblicherà. A presto. Comunque, la mia risposta è: Don't worry, be happy. :-) |
postato da momotaro il 02/03/2009 15:16 |
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Mi rivolgo a momotaro, vorrei tanto conoscere la sua storia e scambiare opinioni su uno stato, anzi un'etichetta che un test assolutamente inadeguato e inattendibile, ci hanno affibbiato. E' importante. Se leggi il commento, rispondi. Grazie!
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postato da miciomiao il 01/03/2009 19:11 |
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IO CONTINUO A PENSARLA COME CHRISTINE E SPERO TANTO CHE LA VERITA' VENGA FUORI E CHE LA SUA MEMORIA E QUELLA DELLA SUA BAMBINA, NON VENGANO PIU INFANGATE.
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postato da MICIOMIAO il 01/03/2009 18:02 |
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Siamo molto grati a Ghasi per averci messo a disposizione la traduzione di un articolo che avevo segnalato e che val la pena conservare: la giornalista Connie Howard riesce ad avere una visione d'insieme, umanità ed equilibrio che oggigiorno sono perle rare.
VUE WEEKLY 15 Gennaio 2009 Ebbene: percorsi differenti meritano lo stesso rispetto. Connie Howard / health@vueweekly.com La dissidente AIDS Christine Maggiore è morta, e, prevedibilmente e tristemente, qualche attivista AIDS sta celebrando - non esattamente la sua morte, ma celebrando tuttavia “un punto per la propria squadra”. Questa però non è una guerra, e la morte prematura, sia che sia per AIDS, o per rifiuto dei farmaci per l'AIDS, o per l'uso di medicinali per l'AIDS, è una tragedia. Non sono una dissidente AIDS. So che l'AIDS è indissolubilmente legato all'HIV. So che l'AIDS uccide, ma anche che l'HIV non sempre porta all'AIDS (queste persone sono chiamate non progressori a lungo termine). So che l'immuno-deficienza acquisita può esistere senza il virus, e che c'è molto sia sulla sindrome che sul trattamento che resta un mistero. Infatti Zvi Grossman dell'Università di Tel Aviv dichiara "I processi patologici e fisiologici che conducono all'AIDS rimangono un rompicapo". Abigail Zuger fisico AIDS di New York, in un saggio per la sezione di Scienze del New York Times, scrive:"...abbiamo pazienti disparati da ogni punto di vista possibile: uomini e donne che prendono tranquillamente i farmaci senza problemi, e quelli che non si stabilizzano mai con i farmaci e muoiono di AIDS; quelli che non li prendono mai veramente e stanno ancora bene; quelli che li rifiutano finchè è troppo tardi, e quelli che non ne hanno bisogno affatto; quelli che si lasciano alle spalle l'AIDS solo per morire di cancro ai polmoni o al seno o insufficienza epatica, e quei pochi che sono uccisi dai farmaci stessi. " Sappiamo che il dibattito HIV/AIDS è ufficialmente chiuso. Ma nel Settembre 2006, il Journal of American Medical Association (JAMA) ha riportato che, " In 25 anni di epidemia HIV una completa comprensione di cosa porta ad una diminuzione delle cellule CD4 - l'evento essenziale della malattia HIV - manca ancora...le scoperte presentate da Rodriguez et al forniscono sostegno a quelli che favoriscono i meccanismi non virali come causa principale della perdita delle cellule CD4... La sostenibilità dell'attuale paradigma per più di 40 milioni di individui infetti da HIV e più di 4 milioni di nuove infezioni HIV all'anno è , quantomeno, discutibile. " I medicinali per l'AIDS allungano la vita, ma non lo fanno sempre, e per qualcuno, gli effetti collaterali consentono una qualità di vita accettabile. Alcuni rispondono così negativamente che muoiono per i trattamenti stessi – l’insufficienza epatica per i trattamenti AIDS sono la causa principale di morte tra i sieropositivi del Nord America. Scegliere un percorso che devia da quello farmaceutico e parlare di misteri irrisolti e contraddizioni della malattia non è un crimine. Molti sieropositivi che scelgono una strada alternativa di cura olistica sfidano tutte le probabilità e stanno bene e senza sintomi per decenni, e se quella fosse la mia esperienza, considererei il mio approccio un successo, come quelli che vivono bene con i farmaci AIDS dovrebbero considerare il loro approccio un successo. Ho parlato con sieropositivi che vivono bene, veramente bene, senza medicine. Meritano di credere che un test positivo non sia una sentenza di morte. Meritano di vivere liberi da effetti collaterali dei medicinali. Meritano di scegliere cosa mettere nei loro corpi. E' tempo per la ricerca di paragonare i risultati di coloro che scelgono i medicinali AIDS e quelli che non li scelgono. Ed è tempo che la scelta e la discussione siano possibili senza che l'odio istantaneo diventi l'ingrediente più potente. Il vetriolo lanciato a entrambi, dissidenti e giornalisti che raccontano le storie dei dissidenti, è un crimine. Non solo è ovviamente sbagliato sparare ai messi, ma è sbagliato mettere un'ideologia davanti all'essere umano, è sbagliato vedere la morte di un dissidente AIDS come una vittoria. Non importa cosa dobbiamo ancora imparare sulla malattia, Christine Maggiore merita di aver scelto il proprio percorso e di esser rispettata per questo. L'odio che lei ha sofferto, e l'odio che suo marito e suo figlio superstiti soffriranno, è imperdonabile. FF |
postato da ffranchi il 06/02/2009 18:00 |
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Ciao Momotaro,
Siddha era un buon ragazzo,a volte però un po' troppo ingenuo.Anche lui era incappato in un "cerusico",un certo dott.Iero "specialista in radionica".Probabilmente era questa brava persona a suggerirgli certe pratiche alternative estreme... Riguardo Christine,certo che bisognerebbe saperne di più,non voglio assolutamente dare nulla per scontato,ma la sua morte e quella di altri devono assolutamente far riflettere.Anche se i test sono inaffidabili,questo non può mettere tranquillo chi risulta s+...come si fa a sapere se si è vittima di un errore oppure no?Le mie cellule sono state tra le 600-400 copie per tanti anni,allora era facile credere che non mi sarei mai ammalata... La lista dei dissidenti morti,anche se "di parte" ci dice che comunque quelle persone,tutte giovani,sono morte.Ma non mi riferivo solo a quello,anche tra le testimonianze italiane una persona è morta e alcuni(sono a conoscenza solo di 3)hanno sviluppato infezioni/tumori. Le persone s+ da 25 anni(parlo di quelle che conosco...pochine in effetti)tutti hanno avuto oramai qualche problema,alcune con cd4 sopra i 200,ma con piastrinopenie più o meno gravi.Comunque ora sono tutte in terapia. So di persone s+ da quasi 20 con cd4 molto alti e in buona salute generale(forse ho capito a chi ti riferisci),sarebbe interessante se anche loro partecipassero a questo forum...purtroppo,stupida mente,ci facciamo la guerra anche tra di noi... Non ho assunto terapie perché non ne avevo bisogno,i miei cd4 sono sempre stati alti fino al 98,poi hanno cominciato a scendere.Nel 2001 ne avevo 100 ed ero in un letto d'ospedale con una pneumocystis... Ho fatto tanti sbagli a causa della mia eccessiva diffidenza verso la medicina ufficiale e ho avuto troppa fiducia nelle pratiche alternative(proprio come dice il dott.Franchi),ora penso di aver trovato "un equilibrio"... Come ho detto,non credo all'hiv come causa,solo l'esistenza di una malattia identica all'aids (linfocitopenia dei cd4)ma con cause diverse non mi da pace!Ma anche altre cose,come dici tu,fanno sorgere molti dubbi,insomma siamo nel caos più completo!Attendiamo speranzosi... Ciao a tutti |
postato da Sloth il 31/01/2009 15:10 |
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Errata corrige.
Dove, verso la fine, ho scritto "(o, se vuoi, sei stata bene e non hai invece assunto terapie)", l'"invece" è un errore. La frase va pertanto letta: "(o, se vuoi, sei stata bene e non hai assunto terapie)". Scusate. |
postato da momotaro il 30/01/2009 02:49 |
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Di Siddha mi dispiacque molto, non so perché. Mi ispirava simpatia ed affetto, per quanto non condividessi molte sue idee balzane.
Avevo anche pensato di contattarlo (aveva pubblicato il suo numero di telefono). Mi rammarico e mi sento anche un po'colpevole per non averlo fatto in tempo. Grazie delle informazioni sulla sua morte. Confermi in effetti che fosse fortemente debilitato dalle sue pratiche alimentari estreme (ricordo scrivesse di lunghi "digiuni terapeutici", "pratiche purificanti", regimi alimentari costituiti da riso e miglio). Del resto, credo fosse in realtà terrorizzato dalla malattia e che il suo rifiuto dei controlli e delle terapie ufficiali fosse un modo per esorcizzarla. In effetti mi pare che, in realtà, credesse davvero alla teoria hiv-aids, ma non avendo alcuna fiducia nei farmaci, era anche privo della speranza che molti ripongono in essi. Una situazione psicologica terribile, senz'altro. Sulla Maggiore certo ancora ci sono particolari importanti che non sono noti. Già i suoi "celebri" risultati discordanti dovrebbero porre una grossa ipoteca su tutta la teoria "ufficiale", se non altro perché sembra sempre più che questo test sia davvero una sorta di roulette russa. Concordo con i dubbi sollevati dal prof.Franchi. Non so che pratiche avesse seguito Christine Maggiore. Personalmente ho sommo terrore di tanti ciarlatani e cerusici (come li chiama il prof.Franchi) delle "medicine alternative", non meno che di molti della "medicina ufficiale". Immagino che essere ricoverata e curata adeguatamente per la polmonite avrebbe potuto salvarla. Come detto, ancora non so tutti i particolari di come siano andate le cose. Circa la morte di molti s+ dissidenti del suo libro: ho letto uno scritto che circola su internet che elenca quelli fra loro che sono morti. Non so se ti riferisca ad esso. Anche a questo proposito, non conosco bene tutti i dettagli, ma in quel testo si dice solo genericamente "tizio è morto di malattia aids-correlata", "caio è morto di malattia aids-correlata". Un po'poco, soprattutto considerando che si tratta di un documento senz'altro fortemente "di parte" e dall'aria di essere poco obiettivo. Ripeto, non so se ti riferisca ad esso. Altrimenti, ti sarei grato (sinceramente, senza alcuna polemica) se volessi comunicare i dettagli e le fonti di cui sei a conoscenza. Personalmente, so della morte di David Pasquarelli (ActUpSF) e anche lì qualche dubbio, dietrologie a parte, lo nutro. Mi pare si fosse ammalato durante le settimane di detenzione in carcere e che, alla fine, avesse anche iniziato a seguire la terapia. In generale, ritengo esistano anche tantissimi s+, dissidenti e non, perfettamente sani e senza terapia, dopo dieci o quindici anni e più, "sconosciuti", ovvero che non compaiono in libri o articoli e che non fanno "attività" a favore di una teoria o dell'altra. Alcuni (non dissidenti, ovvio, dato che i dissideti sono rapidamente "linciati", su quei forum) scrivono anche sui forum sieropositivo.it e su quello della Lila. Almeno un paio di s+ sani dopo dieci o quindici anni (anche essi NON dissidenti, quindi persone che non avrebbero motivo di mentire sull'eccellenza delle proprie condizioni) li ho conosciuti personalmente. Questo credo possa essere considerabile come dimostrazione che ve ne siano molti, che semplicemente vivono normalmente, ignoti (e magari ignorati dalle statistiche), semplicemente, se non dissidenti, in attesa della malattia o di "dover" entrare in terapia e che forse neanche rivendicano la loro condizione di "sani" per... scaramanzia. Non so se sono chiaro. Del resto, ogni tanto la stampa riporta il grido d'allarme di qualche medico che afferma che in Italia vi sono tot migliaia di persone s+ che non sanno di esserlo... Al di là di questo, il fatto è che un s+ sano dopo vari anni (Long Term Non Progressors sono definiti) NON FA NOTIZIA, un s+ dissidente che muore, fosse anche di incidente stradale, si... La "scoperta" dei cosiddetti Long Term Non Progressors causò imbarazzo, quando si gridava che dall'essere s+ alla morte o comunque alla conclamazione non c'erano che pochi mesi o pochi anni. Infatti, poi, nel tempo, il cosiddetto possibile "periodo di latenza" è stato sempre più "allungato", dalla teoria ufficiale: da pochi mesi a qualche anno, poi a dieci anni, ora si parla addirittura di venti anni... D'altra parte, nel corso di molti anni (specie per chi abbia vita sessuale promiscua, usi droghe, o comunque abbia abitudini di vita poco... sane) c'è sempre la possibilità di contrarre una di quelle infezioni o patologie che sono ANCHE annoverate fra le aids-correlate. Quindi ecco che, se questo accade a qualcuno s+, si parla di aids conclamato. Non parliamo neanche dell'Africa, dove la diagnosi di aids è data anche dalla sola presenza di infezioni ricorrenti, diarrea, debilitazione, eccetera (e figuriamoci in Africa o nel "Terzo mondo" in generale quante persone, poverissime e malnutrite, prive di acqua potabile e di situazioni igieniche adeguate, siano in tali condizioni), quindi anche senza effettuare il "test per l'Hiv". Tornando al "primo mondo", difficilmente sono ancora vivi s+ dopo venticinque anni, perché essere diagnosticato s+ nel 1983 (ma questo vale anche per molti anni successivi) significava spesso venire sottoposto a terapie massicce di Azt, con le conseguenze che sappiamo. Del resto, all'epoca, a sottoporsi al test erano in genere persone che avevano sviluppato patologie che, appunto, le avevano messe in allarme, pertanto, se risultate s+, erano considerate già in fase di conclamazione, quindi venivano sottoposte alla terapia. Tu, se ho ben capito, per sedici anni non hai assunto terapie e sei stata bene (o, se vuoi, sei stata bene e non hai invece assunto terapie). Un caso? Bisognerebbe vedere cosa accade a chi, risultato s+ ma sano in anni più recenti (quindi dopo l'abbandono dell' "hit hard, hit fast") non venga sottoposto a terapie. Non so se sia stato chiaro. Comunque, per concludere con una battuta un po'cinica presa da una commedia di qualche anno fa: "tutti quant' amm'a murì!". Prima o poi anche io morirò, magari proprio di una delle sempre più numerose malattie incluse nella lista delle "patologie aids-correlate". Siamo a quota 29, se non erro... Grazie a tutti, specialmente a Sloth. P.S.: ti scrivo senza alcun intento polemico, sia chiaro, è solo per uno scambio di opinioni ed esperienze. Inoltre, sarebbero interessanti, se volessi esporli, ulteriori dettagli sulla tua "storia". |
postato da momotaro il 30/01/2009 02:41 |
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Forse era un mio problema di connessione.
...Mi scusi ancora! |
postato da Sloth il 30/01/2009 00:36 |
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Per fortuna Sloth aveva in mano un mouse e non una pistola ... altrimenti avrebbe fatto una strage!
FF PS Evidentemente ci sono dei problemi di inserimento dei commenti: domanderò lumi. |
postato da ffranchi il 29/01/2009 23:39 |
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...Ehm...scusate...si apriva continuamente una finestra che diceva che dati inseriti non erano corretti...così ho fatto diversi tentativi...
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postato da Sloth il 29/01/2009 22:40 |
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I risultati discordanti dei test di Christine Maggiore mi hanno fatto sempre pensare ad una diagnosi sbagliata,ma nello stesso tempo mi hanno fatto sperare in un controllo della malattia attraverso una buona alimentazione e uno stile di vita sano. La sua morte ovviamente mi sconcerta...
Si possono fare mille supposizioni sulle cause della sua morte,e di certo non si può escludere nulla,ma non si può negare che nonostante il suo vivere in modo sano e nonostante la grossa conoscenza sull'aids,è comunque morta,come sono morte gran parte delle persone che hanno testimoniato nel suo libro.Non penso che sia solo ina coincidenza. Personalmente dubito che un trattamento alternativo,qualunque esso sia,possa aver compromesso il suo sistema immunitario nel giro di un mese...una persona che sta bene non muore per un idro-colon terapia. Qualunque sia stata la causa del suo progressivo peggioramento,penso che la decisione (o il consiglio di chi la seguiva)di non ricoveratsi,sia stato un fattore determinante nella sua morte. Momotaro, Siddha è morto per una meningite da criptococco.Era convinto che la macrobiotica e la meditazione potenziassero le sue difese immunitarie,diceva di star bene,ma in realtà non effettuava controlli da tempo.Temeva i farmaci,ma li avrebbe presi se fosse sopravvissuto da quell'incubo. Anche lui fece lo sbaglio di non andare subito in ospedale,nonostante avesse febbre da diversi giorni.In ospedale fecero la diagnosi con molti giorni di ritardo e così morì. Sono s+ dall'85,i primi 16 anni in ottima salute,poi infezioni opportunistiche e problemi vari,hanno decisamente ribaltato la mia comdizione di s+ sana. Credo che la teoria ufficiale "zoppichi"quanto quella dissidente.Non credo all'esistenza del "super virus",ma non credo neanche all'aids causato dall'uso di droghe.Credo che alimentazione,lo stile di vita e il pensiero positivo possano rallentare il decorso della malattia,ma non arrestarlo. Quanti s+ ci sono,dopo 25 anni,che stanno ancora bene?Penso veramente pochi,ma sarei felicissima di essere smentita... A presto,ciao a tutti. |
postato da sloth il 29/01/2009 14:51 |
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Email della Christine a Celia Farber (spedita il 19 dicembre) E’ stato possibile leggere un’email che la Christine Maggiore aveva spedito alla amica giornalista e dissidente Celia Farber circa 8-9 giorni prima del 27 dicembre. In essa si viene a sapere come la Christine stesse già parecchio male da circa 8-10 giorni, dopo aver seguito un programma di disintossicazione e pulizia (immagino l’idro-colon terapia, o delle purghe). Accusava inappetenza marcata, astenia, faticabilità, affanno in seguito a sforzi minimi. Il medico alternativo che l’aveva trattata l’aveva rassicurata dicendo che “erano sensazioni normali”. Il medico di famiglia poi non aveva constatato alterazioni all’auscultazione del torace. Non vi era né febbre, né tosse. Su propria insistenza aveva fatto una radiografia che dimostrava una grave broncopolmonite bilaterale. Poi ne era seguita una cura con antibiotici in vena a casa, poi ancora il peggioramento, cambio degli antibiotici e quel che sappiamo. Non si era ricoverata perché illusa dalla terapia intrapresa e spaventata di dover andare in ospedale ed affidarsi ad una sistema medico che temeva fortemente. Che considerazioni si possono fare con questi elementi? 1) perché ha deciso di fare la “pulizia” e la cura con le erbe? Stava forse poco bene prima e, se questo è vero, cosa avvertiva? L’affanno è cominciato dopo, verso l’11 o 12 di dicembre. Non pare avesse fatto alcun esame del sangue o si fosse rivolta al medico di famiglia. 2) La idro-colon terapia è una pratica alternativa molto discutibile e può essere molto debilitante. Anche altre pratiche disintossicanti di cui ho sentito (certi tipi di digiuno) sono molto debilitanti e irrazionali. Chissà quali “erbe” ha assunto poi. 3) Il cerusico che l’ha seguita in queste pratiche ha dimostrato una buona dose di irresponsabilità. La diffidenza verso la medicina ufficiale è portata a tal punto tra molti dissidenti che, così capaci di critica da una parte, sono disposti ad essere esageratamente “fiduciosi” ed ingenui in altri settori. Questa è una caratteristica che ho constatato in molti. 4) Mi spiace fare il giudice, ma non si può negare l’evidenza: fin dal momento dell’affanno così marcato e soprattutto dopo la constatazione radiografica della polmonite, e poi dell’aggravamento era d’obbligo il ricovero immediato in reparto d’urgenza che avrebbe permesso una diagnosi eziologica, una cura mirata ed un supporto respiratorio oltre che un controllo di tutti gli altri parametri. Sbagliare antibiotico equivale a non curare. 5) E’ compatibile questo quadro con una polmonite da Pneumocystis? Sì, lo è, anche se ci sono due elementi anomali: la mancanza di febbre e di tosse. Solitamente la radiografia iniziale, pur con insufficienza respiratoria, non mostra granché e qui invece si parla di grave broncopolmonite bilaterale. Polmoniti post influenzali possono anche essere severe e bilaterali. Polmoniti batteriche massive possono capitare, raramente, anche in persone giovani in condizioni particolari di indebolimento o stress o fatica. Ma hanno un’evoluzione rapida, di ore o giorni in assenza di terapia. Vi è anche la possibilità che la polmonite fosse la complicazione di una malattia cardiaca misconosciuta, che potrebbe spiegare una buona parte dei sintomi e del lento peggioramento (affanno e mancanza di tosse). Queste considerazioni sono scritte in attesa di avere degli elementi certi, che potrebbero smentirle in parte. Sulla diagnosi finale non si possono al momento trarre conclusioni. |
postato da ffranchi il 25/01/2009 10:28 |
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Su “Vue Weekly” è stato pubblicato il 15 gennaio 2009 questo articolo scritto da una giornalista che si definisce “non-dissidente”, che pure è ricco di umanità e saggezza. Qualcuno dei lettori me lo può tradurre? Me lo segnali ad info@dissensomedico.it VUE WEEKLY Week of January 15, 2009, Issue #691 http://www.vueweekly.com/ article.php?id=10759 (Ebbene: scelte differenti meritano lo stesso rispetto) “[…] A prescindere su quello che dobbiamo ancora apprendere della sua malattia, Christine Maggiore ha il diritto di aver scelto la sua propria strada e merita di essere rispettata per questa. L’odio che ha sofferto e la pressione suo marito e figlio soffriranno è inescusabile”. Well, Well, Well: Different paths deserve same respect Connie Howard / health@vueweekly.com AIDS dissident Christine Maggiore has died, and, predictably and sadly, some AIDS activists are celebrating—not her death exactly, but celebrating a point for their team nonetheless. This isn’t a war though, and premature death, whether from AIDS or AIDS meds refused or AIDS meds used, is a tragedy. I am not an AIDS dissident. I know that AIDS is inextricably linked to HIV. I know that AIDS kills, but also that HIV doesn’t always lead to AIDS (these people are called long-term nonprogressors). I know that acquired immune deficiency can exist without the presence of the virus, and that there is much about both the syndrome and treatment that remains a mystery. As Zvi Grossman of the University of Tel Aviv puts it, “The pathogenic and physiologic processes leading to AIDS remain a conundrum.”. New York AIDS physician Abigail Zuger, in an essay for the New York Times Science section, writes: “ ... we have patients scattered at every possible point: men and women who cruise on their medications with no problems at all, and those who never stabilize on them and die of AIDS; those who never take them properly and slowly deteriorate and those who never take them properly and still do fine; those who refuse them until it is too late, and those who never need them at all; those who leave AIDS far behind only to die from lung cancer or breast cancer or liver failure, and those few who are killed by the medications themselves.” We know that the HIV/AIDS debate is officially over. But in September of 2006, the Journal of the American Medical Association reported that, “25 years into the HIV epidemic, a complete understanding of what drives the decay of CD4 cells—the essential event of HIV disease—is still lacking ... the findings presented by Rodriguez et al provide support to those who favor nonvirological mechanisms as the predominant cause of CD4 cell loss ... The sustainability of the current paradigm for the more than 40 million HIV-infected individuals and the more than four million new HIV infections per year is, at best, questionable.” AIDS drugs extend lives, but they don’t always, and for some, the side effects put an acceptable quality of life out of reach. Some respond so adversely they die from the treatment itself—liver failure from AIDS treatment is a leading cause of death among HIV-positive North Americans. Choosing a path that deviates from the pharmaceutical one and talking about the unresolved mysteries and contradictions of the disease isn’t a crime. Many HIV-positive people who choose an alternative holistic health route defy all odds and stay well and symptom-free for decades, and if that were my experience, I’d consider my approach a success, just as those who live well on AIDS drugs should consider their approach a success. I’ve talked to HIV-positive people living well—really well—without drugs. They deserve to believe a positive testing isn’t a death sentence. They deserve to live free of drug effects. They deserve to choose what they put into their bodies. It’s time for research that compares outcomes of those who choose AIDS drugs and those who don’t. And it’s time that choice and discussion become possible without hate instantly becoming the most potent ingredient in the mix. The vitriol delivered the way of both dissidents and the reporters telling the stories of the dissidents is a crime. Not only is it obviously wrong to shoot the messenger, but it’s wrong to put ideology ahead of being human, wrong to view the death of an AIDS dissident as a victory. No matter what we still have to learn about the disease, Christine Maggiore deserves to have chosen her own path and to be respected for it. The hate she has suffered, and the hate and pressure her surviving husband and son will suffer, is inexcusable. V |
postato da ffranchi il 25/01/2009 10:22 |
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visto il non isolamento delHIV LETTA LA TESI DI LAUREA ALL'UNIVERSITA DI FIRENZE RELATORE PROF MARCO RUGGERO SULL'AIDS CHIMICA ACERTATA LA NON AFFIDABILITA DEI TEST PER RITROVARE L'HIV NEPPURE CON LA PCR QUALI CONCLUSIONI TRAE LEI DOTT FRANCHI?
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postato da pier luigi il 23/01/2009 18:46 |
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buonasera dottore,
sono d'accordo con lei,,, la ringrazio ancora dei commenti importantissimi che ha inserito. Fa piacere vedere, che gli interventi stanno aumentando..... buona serata a tutti, dino |
postato da tuttinsieme by dino il 10/01/2009 19:26 |
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A Dino,
come sapete sarebbe scorretto da parte mia dare dei consigli diretti. Però certamente tengo conto delle vostre domande e cerco di rispondervi una ad una elaborando gli argomenti in una forma comprensibile e con una adeguata documentazione di supporto. Un piccolo tratto di strada è già stato fatto: sono disponibili diversi articoli, dai più semplici ai più complessi, sul significato dei test ad esempio. Quindi molte domande trovano già riposta. Altri argomenti saranno sviluppati prossimamente. E per loro vi è una sequenza logica ed una interdipendenza, che li rendono più digeribili. Segnalatemi errori, malfunzionamenti, scarsa comprensibilità, obiezioni. Cordiali saluti a tutti, FFranchi (qui festinat lente ...) |
postato da ffranchi il 08/01/2009 23:21 |
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ciao momotaro,
sarebbe interessante per me, conoscere il tuo percorso... Sono d'accordo con te,,,volevo solo precisare che nella mai osservazione quando parlo di pensare positivo, e' un semplice sviluppo del pensiero per cercare di difendere la positivita' che ogni corpo ha dentro di se....niente di quanto purtroppo deve avere vissuto la persona di cui tu citi dei dettagli nel tuo commento. Spero di vedere al piu' presto la tua esperienza riportata nei tuoi commenti... io sono sieropositivo solo da un anno, non ho mai preso farmaci....e vorrei continuare cosi'''... come scrivevo nei miei precedenti interventi... ciao dino |
postato da tuttinsieme by dino il 08/01/2009 21:15 |
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Gli avvoltoi sono già all'opera, come sempre.
Si sa ancora poco delle dinamiche della morte della Maggiore, da quanto tempo stesse male, che tipo di terapie stesse seguendo per essa e per "disintossicarsi", eccetera. Un forumista di www.sieropositivo.it, Siddha, è morto qualche tempo fa. Non credeva nell'utilità dei farmaci, ne temeva gli effetti collaterali, eccetera. Tuttavia, non credo in effetti negasse l'esistenza dll'Hiv, la correlazione con l'Aids, eccetera. Ma era imbevuto di filosofie orientali, meditazioni, pratiche alimentari e mediche "alternative". Per "curarsi", era giunto a nutrirsi solo di miglio e riso. Alla fine, indebolito, magrissimo e spaventato dalla prospettiva dell'Aids, è morto di qualche malattia contratta (non sono riuscito a trovare informazioni precise, ovvio). Risultato: si dice che sia morto per Aids e per aver rifiutato di curarsi... Certo Christine Maggiore non era nella stessa situazione, ma è possibile rifiutasse la "medicina ufficiale" e, comprensibilmente, temesse il ricovero. Immagino anche temesse di finire nelle mani di medici che avrebbero avuto buon gioco a diagnosticarle l'Aids, costringerla ala terapia e, magari (forse è solo dietrologia cospirativista, lo so), portarla deliberatamente alla morte, per usarla come arma contro la dissidenza. Scrivo da sieropositivo, "sano", dissidente, mai sottoposto a terapia e che da più di un anno non effettua controlli, vive benissimo, senza neanche un raffreddore, seguendo solo una normale vita sana, alimentazione corretta e per quanto possibile naturale, vegan, niente droghe né fumo. Scriverò più a lungo, come promesso al prof. Franchi, circa la mia esperienza personale, al più presto. Per adesso dico solo che non credo all'Hiv, alle modalità di contagio, alla correlazione con l'Aids, ai test, alle terapie. Ritengo questa una criminale congiura che ha unito giganteschi interessi economici, carrierismi, legami politici, mafie mediche (senza offesa, non intendo generalizzare né mi ritengo un nemico della medicina ufficiale). A mio parere, due cose uccidono davvero: la paura per prima, i farmaci per seconda. Rendiamo onore al coraggio di Christine Maggiore e continuiamo la nostra lotta anche nel suo nome... Grazie |
postato da momotaro il 08/01/2009 02:42 |
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buongiorno a tutti,
vorrei esprimere la mia profonda tristezza, alla notizia fornita dal Dott.Franchi, sulla tragica scomparsa di Cristine Maggiore. Io, pero' voglio continuare il percorso che ho preso, ovvero quello di non prendere farmaci, ma bensi' di svolgere una vita il piu' possibile meno stressata, alimentandomi con prodotti biologici...e lavorando anche sul pensiero positivo, attraverso contemplazione.....e rilassamento fisico e psichico... per quanto riguarda le terapie, visto che i valori si mantengono sempre sullo stesso livello, preferisco non assumerne..faccio bene?grazie, un caro saluto al dott. franchi dino |
postato da tuttinsieme by dino il 06/01/2009 17:59 |
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A Luigi De Marchi
Ringrazio molto il prof De Marchi per il suo intervento come sempre vibrante, diretto e “senza remore” nel dire quel che pensa. Colgo l’occasione per fare delle osservazioni, non tutte però in linea con quanto afferma. La figlia di Christine è morta in seguito ad una complicazione mal spiegata mentre era in cura per un’otite. Fino a quel momento la bambina era stata sempre bene e lo stesso giudice ha assolto Christine dall’accusa di essere stata una madre incosciente o di aver trascurato la piccola. Non risulta che fosse stato fatto il test famoso per poter affermare che fosse stata colpita dall’AIDS. Ma per i detrattori le proprie congetture sono fatti. De Marchi dice il vero su un punto, che io completo: l’AZT, considerato attualmente tossico ed inutile contro l’ “infezione da HIV” (come unico farmaco) per gli ADULTI è ciò nonostante considerato ottimo per la donna in gravidanza ed il neonato, sotto forma di profilassi per la infezione da HIV da madre a figlio (perinatal HIV Guidelines, NIH-USA 2008). Alla madre sieropositiva - in America ma non solo -, è consigliata la terapia-profilassi, ma essa è tenuta a tale scelta obbligatoriamente per il figlio, non le è consentito di scegliere per lui (tra “riduzione rischio trasmissione” o rischio tossicità). Il che francamente è un’aberrazione sotto diversi punti di vista. All’infante (positivo a test che sono sconsigliati a scopo diagnostico nell’adulto!) viene proposta la terapia a prescindere dal suo stato di salute, dalla conta dei CD4, dalla “carica virale”, per tutta la vita. Non commento. Nell’ultima frase il prof De Marchi afferma quel che è noto: vi è ora il riconoscimento unanime che l’AZT, specie quando era dato a dosi elevate mostrava una tossicità elevatissima. Le cose son migliorate con la diminuzione appunto delle sue dosi. Così con la HAART: mentre i protocolli iniziali prevedevano “farmaci per tutti i sieropositivi”, in seguito le indicazioni alla iniziale prescrizione si sono ridotte, per lo stesso motivo. A differenza del prof De Marchi ritengo sia indubbio che molti abbiano beneficiato anche dal punto di vista della qualità della vita con determinate soluzioni farmacologiche e che molti siano morti perché le hanno evitate. Ma, mi ripeto, il bilancio (operazione fondamentale) è difficile da tracciare, per la pessima qualità degli studi e delle statistiche a disposizione. Quando il bilancio è stato tracciato dallo stesso establishment, non è stato affatto lusinghiero (http://www.dissensomedic o.it/haart.htm). A differenza del prof De Marchi e dello stesso Duesberg (con cui ho una discussione in corso), io sostengo che gli effetti delle terapie antiretrovirali ottengano un miglioramento (in casi selezionati) per diversi motivi, tra cui quello di inibire la immunoattivazione cronica. Altra ipotesi, che illustrerò prossimamente, è l’effetto (esauribile) di alcuni antiretrovirali nel limitare l’accumulo di molecole nocive come i perossinitriti nella cellula (effetto antiossidante). Se fosse vero, la attuale impostazione terapeutica potrebbe essere rivista con grandi vantaggi per i fruitori. FFranchi PS Ho avuto altre scarne notizie della Maggiore: sembra non stesse bene da novembre, specie dopo un “trattamento purificante alternativo” (non precisato). Poi in dicembre quel che sappiamo già. |
postato da ffranchi il 06/01/2009 11:55 |
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Christine Maggiore
La morte per polmonite di Christine Maggiore è stata accolta con malcelata soddisfazione dagli esponenti della medicina ufficiale che hanno voluto vedere e far vedere in quella morte la prova delle loro teorie in materia di Aids e la definitiva smentita delle tenaci contestazioni sollevate da Cristine e dagli scienziati del dissenso nei confronti delle teorie eziologiche e delle tecniche terapeutiche applicate alla famosa sindrome. Nei limiti consentiti da un commento estemporaneo, vorrei qui segnalare quanto sia tendenziosa e inaffidabile la reazione del cosiddetto "Aids establishment". Anzitutto, vorrei ricordare che Cristine era stata oggetto di una lunga campagna diffamatoria fin da quando, ritenendosi malata di Aids, dopo un iniziale periodo di volontariato allineato alle posizioni ufficiali, aveva incontrato il famoso virologo Peter Duesberg, paladino americano della lotta contro il terrorismo Aids, e aveva scoperto quanto fossero inaffidabili e contradditori i risultati dei test e quanto nocive e tossiche le terapie ufficiali dell'Aids. Dopo la morte d?una sua figlia di tre anni, Elisa, per un'otite curata con farmaci cui la piccola era allergica, la campagna si era inasprita fino a presentarla all'opinione pubblica e al Tribunale di Los An-geles (che tale la giudicò) come una madre assassina o comunque responsabile della morte della figlia in quanto, accecata dalle sue convinzioni scientifiche, aveva negato alla figlia l'AZT: un farmaco molto tossico con cui la medicina ufficiale pretende di prevenire lo sviluppo dell'Aids nei figli delle madri malate. Insomma, la vita di Cristina era stata trasformata in un lungo viaggio nell'angoscia da un establishment medico che prima l?aveva terrorizzata con una prognosi di 5 anni di vita al massimo e con una sequenza di test contradditori e poi l'aveva perseguitata con le sue diffamazioni, insinuazioni e colpevolizzazioni per la sua battaglia di dissenziente e per la morte della figlia. Tutti sappiamo che l'angoscia abbatte le difese immunitarie. Ma nel caso di Cristine c'era forse stato, negli ultimi mesi, un altro grave fattore di debilitazione: una terapia radicale di disintossicazione con "farmaci alternativi" cui lei si era sottoposta, con lo zelo e il rigorismo tipico di tanti avversari della medicina ufficiale. Non ci sarebbe quindi davvero da stupirsi, se l'organismo di Cristine avesse ceduto improvvisamente, nel dicembre scorso. E tanto meno c'è da tirare in ballo le sue colpe di dissenziente. Ma poi, da che pulpito viene la predica! Come osano avventarsi contro la salma e la memoria di Cristina coloro che hanno sulla coscienza migliaia e migliaia di morti: persone perfettamente sane che pur si erano curate secondo protocollo cui è stato somministrato a dosi massicce il farmaco molto tossico AZT che essi stessi, in anni recenti, hanno definito "inutile" e "nocivo"? Luigi De Marchi |
postato da Luigi De Marchi il 05/01/2009 21:34 |
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Per Ludwigaec.
Forse c’è un errore di trascrizione nel suo commento: il senso che quel che scrive è diverso da quanto si legge nelle prime righe. Provi a controllare. Direi che Lei ha ragione in parte. La polmonite grave nella persona sana e giovane capita di rado, ma può capitare (come complicazione di un’influenza per esempio). Solitamente non è mortale purché curata adeguatamente ed in tempo. Altrimenti lo può essere, eccome! Christine non è stata curata adeguatamente ed in tempo. Non si può nascondere che Christine sia rimasta a casa per una settimana durante la quale si è aggravata sempre di più. Un ricovero ospedaliero avrebbe permesso una diagnosi (qualunque fosse) ed una terapia adeguata. E si sarebbe probabilmente salvata. Suppongo che lei avesse paura del ricovero per diversi motivi, uno di questi era la possibilità che – comunque! - le ribaltassero la diagnosi in AIDS, cosa che aveva sempre combattuto e che temeva. L’artificio della definizione lo permette con una certa discrezionalità. E’ stata prigioniera della sua teoria e della scarsa fiducia nella sanità americana. Forse è stata anche mal consigliata. Questi sono ragionamenti effettuati sulle scarne notizie finora trapelate. Non ritengo affatto che sia infangare la memoria di Christine cercare di capire cosa le è successo veramente, anche se questo dovesse consistere nel riconoscere sue errate valutazioni. Ma cerchiamo di distinguere tra supposizioni, prove e fatti. Altri la stanno infangando in modo vegognoso, senza la ben che minima umanità. “I farmaci fanno male? Non c'è relazione tra HIV ed AIDS?” scrive Lei. La mia posizione è che è necessario stabilire un bilancio rischio beneficio corretto, cosa difficile dato il modo con cui vengono impostati e poi interpretati gli studi (di un esempio eclatante ho già parlato sul sito). Sicuramente i farmaci sono molto utili in determinate situazioni. Potrebbero essere utilizzati meglio? Credo proprio di sì. Può esserci un progresso? Anche questo è possibile, a patto di essere realisti e senza preconcetti. Possiamo dare un contributo? Penso anche questo. Nessuno nega la relazione tra “test positivi per l’HIV” ed AIDS. Sono il loro valore, il loro significato ad essere messi in discussione. Ci ritornerò sopra, ma ora le faccio un esempio di “correlazione”, come possa essere usata per comodità a sproposito. "Non si può negare una correlazione fortissima tra patate e mortalità: tutti quelli che hanno mangiato patate infatti prima o poi muoiono. La correlazione è quasi del 100%". Dovremmo allora concludere che le patate sono mortali, cioè causa della morte? |
postato da ffranchi il 05/01/2009 14:11 |
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Si, è morta. Comunque sia e chiunque sia la morte fa male, tanto. Una cosa però al tempo giusto dovremmo dirla, io non ho mai visto morire nessuno a 52 anni di AIDS. I farmaci fanno male? Non c'è relazione tra HIV ed AIDS? Mi viene da pensare che forse ci si sbaglia.. parole su parole ma di polmonite una persona in salute non muore, non può morire. Ne è guarita mia nonna ottantenne con morbo di Chron e tutta acciaccata. Quindi o c'è qualcosa di strano o qualcosa non torna. E' tutto complicato ma due più due molto spesso fa 4, anzi sempre. Io purtroppo ho troppo rispetto per la vita, mi fa troppo male sapere di una morte e sebbene il mio possa sembrare un commento che infanga il nome di qualcuno che non è più tra noi penso che allo stesso tempo sia giusto avvertire chi ancora qui c'è, che potrebbe e vorrebbe continuare ad esserci.
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postato da ludwigaec il 04/01/2009 21:45 |
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Zoe ha precisato (3/01/2009):
“… ho scritto che l'ultima volta che l'ho sentita era in pigiama a pelare le patate come una qualsiasi casalinga presa da mille impegni (era anche madre e moglie...ricorda?) e non certo perchè la consideravo una "povera ammalata" che mangiava patate perchè non aveva altro! Questo per testimoniare (esattamente come ha fatto Lei), che Christine stava benissimo non solo perchè me l'ha detto lei ma perchè i fatti lo dimostravano." |
postato da ffranchi il 04/01/2009 08:39 |
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..l'ultima volta che ho sentito Christine, qualche mese fa, stava pelando le patate in pigiama.
E così la voglio ricordare. Questa è la lettera di Robin Scovill, marito di Christine, agli amici.. "Dear Friends, It is with deep sorrow that I tell you my wife, Christine Maggiore died unexpectedly on December 27th. She leaves behind our son, Charlie and the memory of our daughter, Eliza Jane. Christine was a beacon of hope for many people whose lives, like her own, had been turned upside down by an HIV positive diagnosis. When she received this devastating label in 1992, Christine—in spite of predictions that she had five years to live—did not give up, but devoted her life to helping others. For several years she was a public speaker for AIDS Project Los Angeles, LA Shanti Foundation and was a founding board member of Women At Risk. It was in the process of trying to find a doctor that she felt comfortable dying with that Christine starting getting conflicting information from AIDS experts, particularly troubling in the search to save her own life. One doctor in particular suggested that Christine retest and she finally did, testing HIV negative, positive and indeterminate over a dozen times in subsequent months. She was shocked. Christine took her questions and confusion to the very AIDS organizations that she was helping to build and their unanimous dismissal of her inquiries forced Christine to look outward. This series of events profoundly shook her faith in mainstream AIDS beliefs and sent her down a rabbit hole of exploration that would challenge everything that she had been lead to believe. Over the subsequent years, Christine’s research put her in touch with people all over the world whose work and commitment to open dialog and debate caused her to rethink everything she had been taught to teach others about HIV and AIDS. Most importantly, it led her to question the absolute assertion that an HIV positive diagnosis meant she had to die. In 1995, Christine set out to assemble a three-fold brochure outlining a series of facts that had been most compelling in her search for truth. That brochure turned into the first incarnation of her seminal book, What If Everything You Thought You Knew About AIDS Was Wrong? It took Christine years to unearth the many studies, writings and facts that began to alleviate the shame and terror of her HIV diagnosis. Her desire was to create something concise and informative and empowering that she could give to others who had received a similar diagnosis and who were ashamed and terrified and alone. Christine’s book—now in it’s 4th edition— has been translated into seven languages; her monumental work with her non-profit organization, Alive and Well AIDS Alternatives, has redefined what we think about AIDS; and her tireless communications, writings and pod casts have touched thousands of lives around the world and continue to provide a beacon of hope for anyone who lives in fear of AIDS. In spite of Christine’s strength, she was also under tremendous pressure and scrutiny. She often felt that she wasn’t allowed to get sick like other people. After her daughter died in 2005 of an allergic reaction to an antibiotic for an ear infection, the LA County Coroner—ignoring evidence to the contrary—declared it a death from AIDS and Christine’s suffering increased horribly. She was vilified in the world media and harassed by outspoken opponents of her work who openly gloated that this was her just comeuppance. She and her family endured a yearlong criminal investigation that not only terrorized them, but also robbed them of an opportunity to mourn the loss of their daughter. That loss was twisted into sensationalized and mean spirited television episodes that portrayed Christine as a quack and a murderer and ultimately as dead. Christine never fully recovered from the unjust treatment that she received around the loss of Eliza Jane and that treatment ultimately exhausted her. A week and a half ago, Christine was diagnosed with bilateral pneumonia and did not conjure the strength to overcome it. She died unexpectedly in her home with her husband and a dear friend. Christine Maggiore’s death is a shock and devastating blow to her family and to the thousands of people around the world who loved and respected her. For anyone who lives in fear of an HIV or AIDS diagnosis, Christine’s legacy will live on. She was committed to sharing vital facts and essential dialog that would give HIV positive people everywhere the chance to consider a destiny that differs from the one of death and despair that they are taught to expect. For that she was loved. Christine will be deeply missed. A memorial will be planned within the next couple of weeks but please join us at our home tonight (Tuesday Dec. 30) for an informal gathering of friends and family. Please bring your musical instruments. We are gathering from 1pm today well into the night. Our address is: 5806 Tobias Ave. Van Nuys, CA 91411" |
postato da Zoe il 02/01/2009 08:12 |