Correlazioni tra Viral Load, terapia e immunità
postato da Fabio Franchi [20/12/2008 10:54]
Le correlazioni sono ben diverse da quel che si suppone http://www.dissensomedico.it/immunità_&_VL.htm |
commenti : (10)
commenti
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ciao momo ,grazie per l'interessamento. ieri sono andato per il prelievo giovedi' il verdetto! e' vero che sto benissimo senza manco un raffreddore ma i cd4 sembrano dire il contrario! sono andato a riguardarmi gli esami fatti in passato : gennaio 2008 viremia 230.000 dopo 4 mesi viremia 20.000 , luglio 09 viremia 40.000 , ottobre 08 di nuovo sopra i 200.000,,un po ballerina sta viremia ! solo che fino ad oggi i cd4 resistevano,,ora sembrano cedere . che palle! e non pposso pensare all'idea di entrare in terapia, proprio perche' sto benissimo! ieri dopo il prelievo mi hanno visitato da cima a fondo, manco un micro micro linfonodo !!! nessun tipo di infezione : neanche un'unghia incarnita! sembra strano ma stando benissimo e' piu' difficile rassegnarsi all'idea di ingurgitare ste "bombe". che dite faccio bene a rimandare l'inizio della terapia!?!?! Lei che ne pensa gentile DOtt Franchi?
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postato da robyroby il 27/01/2009 10:27 |
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Allora, Robyroby, come è andata?
Devo dire di essere "preoccupato" per te. Non per il risultato delle analisi in sé, quanto per l'eventuale inizio della terapia. Non so se mi spiego... P.s.: Stai benissimo? Neanche un raffreddore? E allora?!?! Don't worry, be happy :-) Ciao |
postato da momotaro il 27/01/2009 03:51 |
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Grazie della risposta gentile Dott. Franchi.
intanto fiato sospeso per i controlli che avro lunedi' 26.1.09....:-) Speriamo che sti cavolo di cd4 siano risaliti un po'. non ho nessuna intenzione di entrare in terapia! e la cosa buffa e' che sto benissimo....manco un raffreddore! boh |
postato da robyroby il 22/01/2009 10:09 |
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Ringrazio momotaro per l' intromissione, le sue considerazioni sono da leggersi con attenzione e poi sopra rifletterci.
Io nel frattempo avevo preparato una risposta a robyroby che su un altro post aveva scritto in data 9/01: "ciao a tutti e in particolare al dott Franchi. ho scoperto da poco sito e relativo blog che trovo molto interessante. volevo parlarvi di me per avere qualche consiglio o commento sulla mia situazione: ho 43 anni , scoperto la mio sieropositivita nel luglio 2006, ma in realta' non so a quando risale il contagio perche' erano anni che non facevo test: ho iniziato con cd4 357 e viremia 87.00. [...]" Così rispondo: Posso solamente dare indicazioni generali che non si esauriscono con le seguenti considerazioni. Diverse pubblicazioni sul sito collegato riguardano il significato dei test e della "viremia", la frequente discordanza tra valori alti di questa e numero di CD4. Altri markers dovrebbero essere considerati (su questo scriverò ancora). Inoltre, pur essendo il numero dei CD4 periferici dei discreti indicatori della competenza immunitaria, non sempre la rispecchiano. Vi sono forti oscillazioni anche nello stesso soggetto. Ci sono persone che hanno valori sotto i cento e stanno benissimo, altri che contraggono malattie pur con dei numeri ottimali. Nel sito inserisco una tabella tratta dall'"aggiornamento dei casi di AIDS" dell'Istituto Superiore di Sanità relativi al dicembre 2007 (http://www.dissensomedic o.it/blog.htm). Ebbene, se ne può desumere che i valori mediani di CD4 alla diagnosi di AIDS sono circa la metà nei soggetti che non assumevano in precedenza la terapia rispetto a quelli che la assumevano (50 contro 100 grosso modo) e che soggetti con oltre 1000 CD4 possono contrarre condizioni relative alla sindrome. Inoltre il 75° percentile è ancora significativamente superiore nel gruppo trattato con antiretrovirali. Un tanto per dire che eccessive semplificazioni sono comode, ma nascondono risvolti impensati per chi si fissa esclusivamente sul loro numero. |
postato da ffranchi il 13/01/2009 21:15 |
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Scusate l’intromissione.
In www.sieropositivo.it e www.lila.it, per citare i forum che continuo a seguire quasi quotidianamente (perché non mi stanco ancora di dubitare e di fare l’avvocato del diavolo con me stesso), ci sono molte discussioni in cui i partecipati riportano i propri dati relativi a cd4, carica virale, relativamente all’assunzione di farmaci o meno. Quello che emerge è paradossale: alcuni hanno carica bassa e cd4 bassi, altri carica alta e cd4 bassi e viceversa. Alcuni stanno benissimo con poche decine di cd4, altri sono a pezzi nonostante ne abbiano centinaia. Alcuni hanno condizioni eccellenti dopo anni dalla “scoperta” della “sieropositività”, altri hanno carica alle stelle e cd4 prossimi allo zero in pochi mesi. Alcuni hanno un’impennata dei cd4 quando iniziano o riprendono la terapia dopo un’interruzione, ma la carica virale non diminuisce, o il contrario… Eccetera eccetera. Tutti si lambiccano cercando di dare spiegazioni del perché ognuno reagisca in modo diverso, perché in molti casi sembra non vi sia correlazione fra carica virale, cd4, farmaci, condizioni di salute, malattie contratte… Formulano anche ipotesi fantasiose e, infine, la risposta che si danno è che certe cose sono inspiegabili, che ciascuno reagisce in modo diverso, eccetera… Sembra che non ci sia altro: cd4, carica virale, farmaci. Nient’altro conta, nessun fattore esiste… Per non parlare del fatto che la validità e affidabilità dei test è cosa di cui nessuno si sogna di dubitare… Ogni tanto salta fuori e viene commentata qualche notizia: una volta si “scopre” che non sono più importanti i cd4, ma la loro percentuale e proporzione rispetto ai cd8, una volta che non contano i linfonodi ma il timo, un’altra ancora che la carica virale non è sempre collegata ai cd4… Un po’d’imbarazzo e via di nuovo, come prima… E questa è la scienza, dopo venticinque anni? Con i miliardi investiti in laboratori di tutto il mondo, mentre in Africa si muore di diarrea, malaria, fame? Medici che si contraddicono a ogni pie’sospinto, che chiedono (e ottengono) finanziamenti per ricerche sull’influenza della circoincisione sul contagio e sugli effetti di qualche integratore sui malati? Che si riparano dietro “sembra”, “può essere”,”a quanto pare”, “potrebbe avere influenza”, “si ipotizza una correlazione”, “è allo studio questa nuova ipotesi”? Cavilli e sottigliezze lessicali, espedienti linguistici degni di contratti-truffa, clausole microscopiche sotto forme dubitative o vaghe e imprecise, latinorum manzoniani, statistiche tendenziose e manipolabili, linee di diagrammi che sembrano essere fatte di gomma per come vengono allungate e accorciate a piacimento, e così via, con la complicità di pennivendoli servili, interviste/spot ai ricercatori, presentatori televisivi ben pagati che raccolgono fondi e fanno appelli all’uso del preservativo? “Scienziati” che dopo anni e anni in cui sembra vivano chini su un microscopio (per la salvezza di noi peccatori) non sanno che allargare le braccia e dire: “ancora non lo sappiamo”, “stiamo studiando”, “fidatevi di noi”, “ci siamo vicini”? E, infine, gruppi di persone che non riescono a porsi il minimo dubbio e continuano a cercare di far rientrare a martellate una realtà per loro inspiegabile nelle teorie ufficiali, per poi finire sempre per dire: “speriamo”, “presto la malattia sarà sconfitta”, “la terapia ci salva”, “dobbiamo tenere duro”? Intendiamoci, ho il massimo rispetto e considerazione per i loro sentimenti e le loro emozioni, capisco quello che provano (figuriamoci!), paure, speranze, stanchezza, dolore, lampi di fiducia e crolli nella disperazione. Ma non riesco a farmi una ragione che non vi sia il minimo dubbio, solo fede cieca, fiducia irrazionale, ostracismo verso ogni dissenso o interrogativo. Altra cosa: tutti ora parlano di come sia importante e salutare interrompere la terapia, ogni tanto, “per far riposare il fegato” o “per lasciar riprendere l’organismo”. Alcuni concordano sospensioni con il proprio medico, quando devono partire per le vacanze. Ma come è possibile, se per anni c’è stato un vero terrorismo sull’importanza dell’”aderenza”??? Sembrava che la scarsa o nulla risposta alla terapia dipendesse anche da poche ore di ritardo nell’assumere il farmaco o nel saltare un giorno. La colpa era sempre del paziente, che scordava anche una sola pillola o ritardava l’assunzione. Interruzioni anche brevi sembravano catastrofi, perché, si diceva, avrebbero fatto sviluppare “ceppi resistenti”. E ora si vede che invece sospendere “fa bene”, e si scopre che molti “sgarrano” con gli orari, eccetera. Ma tanti hanno paura di ammetterlo, per timore di conseguenze e, quindi, di essere additati a colpevoli e incoscienti, responsabili di malattie o del peggioramento delle proprie condizioni. E poi i devastanti effetti collaterali (anch’essi non uguali per tutti, “ovviamente”): fegato, reni, ossa, sistema nervoso, rischi d’infarto, metabolismo sconvolto, l’aspetto devastato, incubi, diarree lunghe e ricorrenti che debilitano, disidratano e fanno perdere sali e alterano la flora intestinale… Per non parlare degli effetti del bactrim, ancora oggi spesso allegramente prescritto, insieme alla terapia, come “profilassi antibiotica”, il quale fa definitivamente piazza pulita del sistema immunitario… Ma certo, qualunque cosa è meglio dell’aids… E poi, diciamocelo: è colpa nostra, dovevamo pensarci prima, peccatori, viziosi e debosciati che non siamo altro… Scusate lo sfogo. A Zoe: di tutto quello che ho scritto, neanche una parola è riferita a te, spero sia chiaro. Il mio sconcerto e la mia irritazione è per i sostenitori acritici della teoria ufficiale che scrivono nei forum che ho citato (e non solo loro, ovvio). Aspetto tue notizie. Un abbraccio. |
postato da momotaro il 11/01/2009 03:15 |
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Grazie della risposta dr. Franchi,
cmq i miei cd4, in 15 mesi di interruzione sono passati da 550 a 64 con una percentuale del 5% mentre la VL (ma ripeto, quella non mi preoccupa) da > a 450.000 Ho ripreso la terapia con Reyataz 150 Norvir e Truvada omettendo di prendere il Norvir (all'insaputa di tutti ovviamente) e dopo 30 gg cd 250 e VL 5.000 In ogni caso, durante i miei 10 anni di terapia, i miei cd4 non hanno mai superato i 250/300 se non negli ultimi due controlli che magicamente erano arrivati a 500 Conduco una vita sana, mi sono negativizzata all'epatite B e C senza alcuna terapia, una diagnosi di carcinoma ora scomparso senza alcun intervento, mai un raffreddore, mentre soffro spesso di Herpes Zoster sia labiale che il fuoco di Sant'Antonio (4 volte) e questo sin da bambina. Anche io ho considerato l'ipotesi che su di me ci siano altri fattori immunosopressivi, ma essendo sieropositiva da oltre 20 anni mi è stato difficile trovare un buon medico che abbia voluto vedere "oltre". Attendo interessata i suoi prossimi interventi per i punti 1.2.3.4.5.6 .... grazie dottore :) |
postato da Zoe il 30/12/2008 20:58 |
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Domanda semplice quella di Zoe, risposta complessa e difficile la mia anche perché è arduo valutare una situazione personale con questi pochi elementi. Tuttavia alcuni possibili meccanismi possono essere illustrati:
A) E? necessario stabilire quanti siano i CD4 in questione (passare da 350 a 300 è diverso che passare da 200 a 100 o meno), B) E? necessario stabilire se non vi siano fattori immunosoppressivi o rischi che possano influire sui CD4, (1) C) Poiché i linfociti circolano senza sosta (oltre che in vasi ematici anche in quelli linfatici e nei tessuti) ed una grossa quota è presente nei linfonodi e milza, ne deriva che solo una piccola parte (circa il 2%) è in ogni istante presente nel sangue. Da ciò consegue che il numero dei linfociti e dei CD4 può riflettere o solo un?alterazione di questo ?traffico? (2), od essere espressione di una effettiva loro diminuzione (od entrambe). Repentini cambiamenti sono più facilmente derivati da piccole alterazioni del suddetto traffico. D) Il numero di CD4 riflette tuttavia abbastanza bene lo stato di immunità. Questo in termini statistici, in media. Il numero non ci esprime direttamente la loro qualità (in alcune persone ce ne possono essere pochi, ma efficienti, in altre numerosi ma ?poco abili?). Anche per tale motivo io stesso ho proposto la riconsiderazione di altri indicatori o markers, più significativi (e.g. segni di immunoattivazione (3)). Forse non ci sono markers ottimali, utile allora è tenerne in considerazione più d?uno. A maggior ragione, oltre al numero dei CD4 bisogna aver sempre presenti le condizioni generali, la ?salute? o il benessere?, l?assenza o meno di ?disturbi? e, ovviamente, di malattie (4). E) La terapia ?antiretrovirale? tende ad aumentare il numero di CD4, alterandone il ?traffico? almeno inizialmente. Ha anche altri effetti (5) e non mi riferisco solo a quelli avversi. In molti casi realizza un miglioramento della situazione immunitaria, questo deve essere riconosciuto, anche se è difficile dimostrarlo a causa dell?assenza di studi impostati in modo corretto (6). Purtroppo la mia opinione è che le attuali impostazioni terapeutiche (sia quella ortodossa che quella dei dissidenti) non permettano ulteriori progressi sostanziali. Come la terapia possa migliorare la situazione immunitaria ?indipendentemente dall?effetto antiretrovirale? sarà oggetto di miei prossimi interventi (così come lo saranno i punti 1 -2 - 3 ? 4 ? 5 ? 6). FFranchi NB. I miei punti di vista si discostano (con motivazioni documentate) da quelli presentati nei protocolli. D?altronde è facile osservare come questi siano variati negli anni: qualche tempo fa praticamente tutti i sieropositivi erano papabili per la HAART. Negli ultimi anni, constatato che i danni di una terapia molto prolungata si erano rivelati superiori ai benefici, le condizioni per l?inizio della stessa si sono ristrette. Ora il pendolo sta ritornando indietro verso un atteggiamento terapeutico più aggressivo (back to the future!). |
postato da ffranchi il 29/12/2008 17:34 |
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ops scusate!
era rimasta aperta la finestra del post e pensando di non aver inviato...ho fatto il bis. Sorry |
postato da Zoe il 22/12/2008 22:59 |
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Ok, sono d'accordissimo su questa scarsa correlazione tra VL malattia e immunità, ma mi piacerebbe approfondire l'argomento cd4 che mio malgrado vedo scendere ogni volta che interrompo la terapia ma che si mantiene costante quando la prendo nonostante non sia mai puntuale e quotidiana.
Grazie |
postato da Zoe il 22/12/2008 20:02 |
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Ok, sono d'accordissimo su questa scarsa correlazione tra VL malattia e immunità, ma mi piacerebbe approfondire l'argomento cd4 che mio malgrado vedo scendere ogni volta che interrompo la terapia ma che si mantiene costante quando la prendo nonostante non sia mai puntuale e quotidiana.
Grazie |
postato da Zoe il 22/12/2008 19:49 |