Osservazioni su "Shock and Kill"
Commenti sullo studio "Shock and kill" (Retrovirology 2009; 6:52) Il razionale del lavoro è questo: risvegliare le cellule dormienti che albergano l'HIV in presenza di terapia antiretrovirale e poi ucciderle con il loro fardello (il virus integrato). Lo scopo è l'eliminazione delle riserve e quindi l'eradicazione. I test sono stati fatti in vitro, utilizzando colture cellulari infette e non infette e diverse molecole a concentrazioni crescenti. Nel 2004 alcuni Autori (Demonté D et al) avevano proposto una sola classe di farmaci, ma la loro tossicità era elevata, quindi la novità che introduce Savarino et al. è di utilizzarne due tipi: uno in grado di provocare il risveglio delle cellule quiescenti con una inibizione enzimatica, il secondo dotato di una tossicità selettiva per le cellule così risvegliate. Sono state riscontrate tossicità rilevanti nelle colture infette e tollerabili in quelle non infette, quindi questo approccio sembra essere teoricamente possibile e meritevole di ulteriori sviluppi e prefezionamenti. Limiti dello studio. 1) Gli stessi Autori sostengono che "la finestra terapeutica ha ancora bisogno di essere aumentata" (un eufemismo per dire che le concentrazioni proposte sono vicine ad una tossicità eccessiva). 2) Inoltre dicono che "non tutte le cellule con un provirus quiescente risponde al trattamento" ... "solo una frazione della popolazione cellulare viene attivata in risposta ad un segnale globale". L'eradicazione non è così facile, quindi. Gli Autori aggiungono che "persino una parziale risposta (e.g. una riduzione delle cellule latenti infette) sarebbe un indicatore di valore della validità di questo approccio". 3) Le prove di tossicità sono state effettuate in vitro con alcune linee cellulari. Nel vivo, composto da una variegata qualità di tipi cellulari, potrebbero esserci tossicità che questo studio non è in grado di chiarire o prevedere. 4) Non sono ancora state effettuate prove di tollerabilità su modelli animali (però - forse ho capito male - sulle persone sì: "MS275 e BSO hanno superato trial clinici di classe I per la tollerabilità sugli umani"). Alcune osservazioni mie (da un punto di vista NON dissidente!): 1) Le basi teoriche di partenza sono molto interessanti: il dott. Savarino parte dalla osservazione che le colture cellulari infette (ed i sieropositivi) presentano una ridotta riserva di glutatione ridotto. ("E' ben conosciuto che l'HIV induce uno stato pro-ossidante che a sua volta aumenta il livello della trascrizione dell'HIV. Ci sono probabilmente molti meccanismi dietro lo stress ossidativo, ...". Ancora: "Lo stato pro-ossidante indotto dall'HIV è in parte mediato da diminuiti livelli di glutatione ridotto". "La deplezione di glutatione ridotto è stato legato all'attivazione della replicazione virale, mentre la somministrazione di questo cofattore porta ad effetti antiretrovirali"). Per inciso notiamo una convergenza tra queste e le osservazioni di alcuni dissidenti (Eleopulos in primis): secondo loro l'epifenomeno chiamato HIV è legato allo stress ossidativo cellulare e per questo propongono terapie in grado di correggerlo con micronutrienti ed il glutatione ridotto, appunto. La proposta del dr. Savarino invece è quella di aumentare lo stress ossidativo per andare nella direzione opposta: il killeraggio. 2) E' arduo immaginare farmaci che sappiano individuare cellule infette dall'HIV distinguendole da quelle non infette: infatti non hanno caratteristiche distinguibili per questi inibitori enzimatici, in molti sieropositivi poi lo stress ossidativo è dell'intero organismo, non di 1 cellula su mille. 3) Non so se ridurre il numero di cellule dormienti infettate possa essere un risultato apprezzabile, nel senso che non credo si possa misurare facilmente. Infatti nei sieropositivi e in malati di AIDS il loro numero è già basso rispetto ai soli linfociti (senza mettere al denominatore tutte le altre cellule), meno di 1:1000, 1:10.000 (Hellerstein M K, et al. Subpopulations of long-lived and short-lived T cells in advanced HIV-1 infection. J. Clin. Invest. 2003: 112:956-966. Rosenberg YJ et al. HIV-induced decline in blood CD4/CD8 ratios: viral killing or altered lymphocyte trafficking? Immunol Today 1998; 19:10-7). 4) La tossicità sulle colture cellulari è stata testata senza aggiungere farmaci antiretrovirali (che inducono anch'essi stress ossidativo). Questa mi pare una carenza dello studio in quanto gli Autori ne hanno espressamente previsto l'uso concomitante per lo shock and kill e quindi ulteriore tossicità deve essere considerata ("... attivazione dell'HIV dalla quiescenza - i.e. la fase shock -, in presenza dell'ART per bloccare la diffusione dell'HIV"). Non sappiamo perciò assolutamente nulla su quale sarebbe la tossicità combinata in vitro. Ff20090829 |
commenti
![]() |
non è un commento ma forse è una domanda pertinente.
Che significa che recentemente è stato trovato il genoma completo dell'HIV ? |
postato da pierofr il 18/09/2009 18:59 |
![]() |
Aspetto i suoi commenti. Sarebbe interessante elaborare uno schema complessivo di natura alimentare ed eventualmente farmacologica per l' ossido-riduzione. Mi sembra che appunto Siro Passi abbia scritto al riguardo. Un paio d' anni fa ho provato a cercare questo suo libro ma si è rivelato introvabile.
|
postato da Stefano Bussolino il 05/09/2009 09:56 |
![]() |
Caro Stefano,
la NAC (n-acetil-cisteina) è a disposizione ed assumibile senza problemi (la si trova nella forma di compresse effervescenti di 600 mg del Fluimucil o farmaci equivalenti). Questa facilita la formazione di glutatione nelle cellule. Tuttavia non vorrei ridurre il tutto a questo preparato. L’organismo ha a disposizione diversi sistemi di ossido-riduzione cui partecipano anche altre molecole. Ci deve essere un equilibrio complesso che deve essere mantenuto in modo dinamico. Su questo scriverò prossimamente, fornendo anche la documentazione del dott. Siro Passi, ed alcune personali considerazioni. |
postato da ffranchi il 05/09/2009 09:07 |
![]() |
Caro Stefano,
questa censura è smaccata quando dicono che il lavoro è stato ritirato perché “di idee scientifiche non in accordo con le correnti principali". Non occorre ricordare che il progresso – per definizione – consiste proprio nel proporre idee non in accordo con quelle del momento! E’ sempre stato così. |
postato da ffranchi il 05/09/2009 09:02 |
![]() |
Data la tossicità farmacologica, però, non è possibile fare ancora dei veri e propri esperimenti. Il glutatione è presente in molti cibi, solo crudi, come asparagi, angurie, patate, fragole ,pomodori, melone, avocado, spinaci eccetera. Essendo il miglior antiossidante endogeno, oltre all' assunzione di questi cibi, non esiste una classe di farmaci già nota, e non tossica, che ne stimoli l' assorbimento? Tutto ciò svincolato dalla lotta al presunto hiv. Cioè, se tutti noi assumessimo cibi corretti e, al bisogno, farmaci già esistenti, non si aggirerebbe l' ostacolo? Probabilmente il mio ragionamento ha qualche carenza logica, chiedo aiuto al Dottore ed ai partecipanti per aiutarmi ad individuarla, se esiste.
|
postato da Stefano Bussolino il 03/09/2009 15:20 |
![]() |
Rispondo (parzialmente) a Stefano.
In uno studio citato dal dott. Savarino si legge: “Hanno trovato che tutte queste molecole (ndr: glutatione e simili) possono sopprimere l’espressione dell’ HIV in monociti cronicamente infetti a multipli stadi del processo di attivazione [….] a seconda delle concentrazioni usate”. “In fact, it has been discovered that NAC is an effective antioxidant and enriches the intracellular sulphydryl pool, acting as a precursor of GSH. As already said, uptake of extracellular GSH occurs largely, if not entirely, by pathways involving prior breakdown of GSH into dipeptides and aminoacids, their subsequent transport into the cell, and intracellular synthesis of the tripeptide (Meister, 1989). In contrast, NAC easily penetrates cell membranes and, unlike cysteine which is the rate limiting aminoacid in GSH synthesis, has a very low toxicity (De Flora et al., 1995). NAC’s efficacy is primarily attributed to reducing extracellular cystine to cysteine, or acting intracellularly as a source of sulphydryl groups for GSH synthesis, enhancing glutathione-S-transferase activity, promoting detoxification, and acting directly on reactive oxidant radicals (De Vries and De Flora, 1993). Evidence, both in vitro and in vivo, indicates that NAC is able to enhance the intracellular biosynthesis of GSH and to replenish GSH supplies following experimental depletion (Nakata et al., 1996). “Several studies have shown the positive effects of NAC in HIV-positive individuals: it can restore GSH levels, prevent the activation of NFkB and replication of HIV (Nakamura et al., 2002); treatment with oral NAC causes an increase in plasma GSH levels (De Rosa et al., 2000); NAC is able to enhance the antibody-dependent cellular cytotoxicity of neutrophils from HIV-infected patients (Roberts et al., 1995); administration of NAC in individuals seropositive for HIV slows the decline of the CD4+ lymphocyte count (Akerlund et al., 1996). Furthermore, no evidence of toxicity was observed to be associated with NAC administration at high doses even for relatively long periods, and a significant association between NAC treatment (consequently GSH replenishment) and improved survival was found, prompting to suggest to test NAC as an inexpensive, non-toxic adjunct therapy for HIV/AIDS (Herzenberg et al., 1997; De Rosa et al., 2000). However, NAC and thiol precursors efficiency in restoring intracellular GSH content has been debated in the light of some studies showing some defect in the utilization of cysteine for GSH biosynthesis in HIV-infected patients (Helbling et al., 1996). “They found that all these molecules can suppress HIV expression in chronically infected monocytic cells at multiple stages of the virus activation process, either on total viral protein synthesis or on post-translational steps depending on the concentrations used. |
postato da ffranchi il 03/09/2009 11:54 |
![]() |
A primo acchito sembra un' impostazione simile a quella su cui si basa il principio dell' AZT: non distinguere tra cellule sane ed altre in teoria meno sane.
In modo più immediato mi viene una domanda per il Dottore: cosa si può fare in pratica per ridurre lo stress ossidativo ed aumentare nel contempo la riserva di glutatione ridotto? |
postato da Stefano Bussolino il 02/09/2009 18:12 |