domande & risposte
postato da FFranchi [19/09/2009 21:45]
Apro questo nuovo post in modo da riunire momentaneamente le questioni che non trovano collocazione con i post già esistenti |
commenti : (16)
commenti
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Egregio prof Franchi forse la sua opinione su questo argomento mi è sfuggita la sto cercando ma non la trovo ecco di che cosa si tratta : PROCESSO a Gallo nella città di Adelaide portato avanti dal gruppo di perth. Domanda dell'avvocato a Gallo: "Avete avuto 48 casi [con l'HIV] su 119 (malati di AIDS), ossia il 40% ?"
Gallo: "Esatto." Avvocato: "Lei ammette che l'isolamento dell'HIV da una percentuale di appena il 40% dei pazienti non è la prova che l'HIV causi l' AIDS?" Gallo: "Ammetto ovviamente che il semplice isolamento di un nuovo virus in una percentuale del 40% non permette di asserire che [tale virus] sia la causa." !! Tratto da: http://scienzamarcia.blog spot.com/2008/01/r-gallo- lo-scopritore-dellhiv-con fessa.html |
postato da reip rf il 08/12/2009 15:55 |
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ecco cosa dice montagner e lo ha confermato nella trasmissione televisiva di fabio fazio che tempo che fa : "L'AIDS non porta necessariamente alla morte, specialmente se si eliminano i co-fattori che supportano la malattia. È molto importante farlo presente a chi è malato. Penso che dovremmo dare a questi co-fattori lo stesso peso che diamo all'HIV. I fattori psicologici sono di vitale importanza per sostenere il sistema immunitario. E se si elimina questo sostegno, dicendo a chi è malato che è condannato a morire, basteranno queste parole a condannarlo"
dico io che forse montagner comincia pian pianino a fare marcia indietro su quello che diceva precedentemente ritenendosi razionalmente non meritevole del premio nobel assegnatogli per aver "scoperto " il virus dell'HIV« |
postato da pier fr il 08/12/2009 15:41 |
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A Blu ed agli altri lettori,
né Yam né la Suina mi hanno ancora portato via. Riprenderò presto gli interventi. Mi scuso per l'assenza prolungata. |
postato da ffranchi il 21/11/2009 19:04 |
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Ho visto che il sito anlaids.it ha oltre 13.000 iscritti, mentre i messaggi sono 7.000.
Come mai? Prendono finaziamenti in base agli iscritti? |
postato da Blu88 il 22/10/2009 12:07 |
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Per Sloth:
troppe domande e troppo impegnative per rispondere rapidamente. La definizione ICL venne creata nel 1992 per arginare le obiezioni di Duesberg che diceva: ci sono casi di AIDS senza virus! Ecco, affibbiando un altro nome a questi casi che venivano riportati sempre più frequentemente, l'imbarazzo fu risolto (vedi il mio intervento sulle definizioni coesistenti). E i ricercatori vennero incoraggiati a non riferirne più, di tenere l'argomento in sordina. Sarebbe invece molto utile, come dice Sloth approfondirlo molto di più, cosa che non è stata fatta, adducendo il motivo che tante erano le cause che potevano provocare tale immunodepressione. A dir la verità tali casi sono comunque pochi: da qui parte la mia critica a Duesberg. Poi, riguardo i casi di "ICL in persone non infette esposte al virus HIV": cosa si vorrebbe proporre? Che il virus HIV è anche capace di agire sui CD4 influenzandoli a distanza, seppur ravvicinata, da una persona all'altra, senza toccarla? |
postato da ffranchi il 11/10/2009 22:28 |
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Cambiamenti immunitari in sieronegativi esposti al virus hiv
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postato da Sloth il 08/10/2009 11:26 |
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Testimonianze di persone con ICL dopo rapporti con s+
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postato da Sloth il 08/10/2009 11:23 |
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Non si aprono i lunk...
Questi sono i casi riportati |
postato da Sloth il 08/10/2009 11:21 |
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Vorrei approfittare di questo blog e della disponibilità del dott.Franchi per approfondire una malattia che STRANAMENTE non viene mai menzionata(perché dicono sia molto rara) ed è stata,che io sappia, completamente ignorata dalla ricerca scientifica: Idiopatic cd4 T-linphocytopenia(ICL) Riporto alcuni casi di malattie opportunistiche in assenza di hiv Cases reported • T-Lymphocytopenia, Idiopathic Cd4-Positive; CD4-Positive T-Lymphocytopenia, Idiopathic; Idiopathic CD4-Positive T-Lymphocytopenia Non mi sono chiari molti punti : 1)E' veramente solo una questione di test o sono presenti altri fattori che la distinguono dall'aids? 2)Perché non hanno mai provato a trattare questi pazienti con gli antiretrovirali(anche per capire eventuali altri "effetti" di questi farmaci oltre l'azione antivirale se dovessero "funzionare" in assenza di hiv)? 3)Perché la loro prognosi è migliore della nostra (almeno così mi è sembrato leggendo quel poco che si trova),considerando che il rischio di morire per un infezione opportunistica con un numero basso di cellule dovrebbe essere identico a quello di un sieropositivo,che non muore di "hiv" ma di patologie correlate allo stato di grave immunodepressione? 4)Come mai i primi studi su questa patologia risalgono solo al 1992 e prima di allora non si trova niente(o forse non ho trovato io)? 5)Nell'ICL le cellule cd4,seppur basse,sono più stabili di quelle di un s+? 6)Questi pazienti hanno segni di immunoattivazione? 7)Quanto imbarazzante è per la teoria virale la presenza di questa malattia?E' per questo che viene ignorata? Un'altra cosa che aggiunge ulteriore confusione nella mia testa sono alcune testimonianze(con tutti i limiti del caso) che ho trovato su Thebody di persone con diagnosi di ICL dopo aver avuto rapporti sessuali con persone s+... Le risposte del dott.Frascino(s+) sono veramente misere... Forum on Fatigue and Anemia: i ahve got Idiopathic cd4 lymphocytopenia (IDIOPATHIC CD4 LYMPHOCYTOPENIA) (ICL) Un cambiamento transitorio della normale funzione immunitaria(con un quadro simile ad un s+ asintomatico) è stato riscontrato su sieronegativi che avevano rapporti sessuali non protetti con s+. Aidsmap | Immune changes in exposed, uninfected partners of people with HIV correlate with partner’s viral load Bel casino... |
postato da Sloth il 08/10/2009 11:18 |
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Credo anch' io che la disponibilità al dialogo del principale collaboratore della Eleopulos sia per noi possibilità di grande ricchezza.
Yam credo che si stia costruendo un suo personale Grant... |
postato da Stefano Bussolino il 05/10/2009 12:27 |
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Ci sono molte novità per gli Iamammotologi: mi ha risposto uno dei direttori delle tre riviste in cui pazienti con il cancro venivano trattati con il GiciMAS (con pieno successo). Dopo aver promesso di fare indagini, ha tirato il posteriore ancora più indietro di quel che aveva già, in modo molto goffo. Da parte degli altri due, silenzio completo.
Mi ha risposto il prof Sckett, il padre della Evidence Based Medicine, dandomi consigli su come risolvere casi del genere. Mi ha risposto un altro esperto, i quale mi ha assicurato che se ne occuperà. Se egli si muovesse veramente, la questione verrebbe fuori del tutto. Mi ha risposto ... Yam il quale mi ha dato il numero di tel di un medico in USA che è esperto nel trattamento di pazienti con la sua molecola portentosa. Penso che gli telefonerò. Mi ha annunciato anche che presto saprò di più riguardo il Gici ... che stia per pubblicare dell'altro? Metterò domani o dopo (e per poco tempo) in linea questa corrispondenza. Cari saluti a tutti PS Dimenticavo: mi ha scritto anche Val Turner (Eleopulos), accettando volentieri una discussione che ho proposto. Questa è la notizia che io ritengo più importante. Vi spiegherò perché. |
postato da FFRANCHI il 26/09/2009 00:23 |
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grazie ancora dottore...adesso cmq farò questo benedetto test...
per zeta: cmq il fatto che ci sono molti che hanno l'aids senza l'hiv non confuta il dato che riguarda coloro che hanno l'hiv e poi l'aids, semmai si affianca ad esso come diversa causa scatenante l'aids, oltre all'hiv. E anche se c'è qualcuno che non ha mai l'aids pur avendo l'hiv, resta il fatto che una percentuale molto alta di cosiddetti sieropositivi ha l'aids e una percentuale molto bassa di sieronegativi ha l'aids. Questo possiamo,certo, imputarlo ai farmaci della teoria hiv-aids, ma bisogna essere in grado di dimostrare ASSOLUTAMENTE che chi non ricorre a quei farmaci non muore di aids, il che, mi sembra, resta da dimostrare (appunto la morte della Maggiore per PIP), così come è da dimostrare la teoria hiv-aids. Sia la teoria ufficiale che quella dissidente ormai scricchiolano sotto molti punti di vista, per questo sn importanti medici come il dott.Franchi che si intendono dell'una e dell'altra e sanno trovare compromessi giusti (ma anche un'esperta di Milano che scrive che nn ha senso iniziare la terapia degli inibitori con cd4 a 800, ma solo nel caso scendano a 300, usare antiretrovirali solo per brevi periodi e solo in gravi emergenze ecc...) |
postato da figaro il 21/09/2009 18:26 |
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>L'HIV HA VERAMENTE UNA SINTOMATOLOGIA SPECIFICA?
Le rispondo, per motivi che non occorre spiegare, da NON dissidente: No, non l'ha. Alla prima infezione o non vi è alcuna sintomatologia o una sindrome mononucleosica. Da dissidente, dovrei dire che bisogna prima dimostrare l'esistenza di una "entità" prima di stabilire che possa causare qualcosa. So che son noioso a ripeterlo, ma questo è il vero noumeno. |
postato da ffranchi il 20/09/2009 08:00 |
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Grazie dottore...il test lo farò, anche se mi da molto fastidio questa storia dei "falsi positivi" (nel web si trovano tantissime testimonianze, addirittura uno che ha fatto causa per danni morali e psichici e ha vinto moldi soldi). Ma è normale che ci siano? Insomma, se io faccio le analisi per scoprire se ho qualsiasi malattia rischio un falso positivo? O succede solo con l'hiv? Io ho sempre avuto un sistema immunitario debole, da piccolo mi hanno riempito di vitamine e folina e ho sempre afte in bocca. Per questo sono un po' bloccato dalla paura di un falso positivo (ma anche di un vero). E poi è davvero rischioso un solo rapporto? su medicitalia c'è il caso di un tipo sposato con un bambino di due anni risultato sieropositivo e il bambino e la moglie non lo sono! Ora, si presume che una coppia sposata con un figlio pratichi sesso non protetto da anni, magari anche orale o anale. Come mai è assente il fatidico contagio? La risposta dei medici è stata che il virus è nascosto nelle cellule oppure che "è stato contratto in modo labile e poi debellato". Possibile? MAH! Comunque nn voglio esagerare con le domande, tranne l'ultima: L'HIV HA VERAMENTE UNA SINTOMATOLOGIA SPECIFICA? Lo chiedo perchè quella dermatite ha coinciso esattamente con la cosiddetta "sieroconversione"...vabb è, scusate, la smetto.
Grazie ancora e ciao. |
postato da figaro il 20/09/2009 01:57 |
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Per Pierofr: .... dicono che è stato trovato il genoma completo dell'HIV ...
Per determinare la sequenza genomica di qualche essere, bisogna prima possedere l'essere da cui essa deriva, ovvero isolarlo, con la sicurezza che si tratti di proprio di quello e non di altro. Quindi PRIMA il virus separato da ogni altra cosa (il che non è ancora avvenuto - vedi miei interventi su Montagnier e gli scritti della Eleopulos -), POI la "sequenza" del suo Rna. Le sequenze di cui parlano sono state studiate da RNA presente nelle colture cellulari, non da virus isolato. Le sequenze variano talmente tra loro, che non ne esisterebbero due uguali per lunghezza e composizione (così affermano). Nello stesso individuo ci sarebbero fino a cento milioni di HIV differenti (così affermano). Non erano neanche d'accordo, ad oltre 10 anni dal primo isolamento, sul numero di geni che l'HIV doveva avere! 8 (Montagnier), 9 (Barré-Sinoussi) o 10? Quindi l'affermazione che avrebbero individuato la sequenza del genoma dell'HIV come se fosse una singola entità ben distinta mi sembra arrischiata e velleitaria. Riporto da: Da MEDICAL VIROLOGY scritto da David O White e Frank j Fenner COMPOSIZIONE CHIMICA DEI VIRUS Metodi di purificazione Un prerequisito essenziale per l'analisi chimica dei virus è stato lo sviluppo di metodi adeguati di purificazione. Problemi speciali sono creati dalla associazione stretta dei virus con le cellule che essi parassitano; non è una faccenda semplice liberare i virioni dai detriti cellulari associati... |
postato da ffranchi il 19/09/2009 22:32 |
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Ahi, ahi! Ammetto di essere in difficoltà per le troppe cose da dire. Non riuscirò a rispondere bene a tutti. Lo farò parzialmente ed in modo telegrafico.
A Figaro, premetto che non posso assolutamente dare consigli medici sul blog per ragioni spiegate nel primo post. Non effettuo più visite private. Comunque Le consiglio un approfondimento dermatologico (biopsia?) ed internistico per il problema della dermatite. Per il test anti-HIV, forse è meglio che lo affronti e lo faccia, per evitare che diventi un tarlo e le crei problemi nei rapporti con gli altri. Per la questione “correlazione tra HIV e AIDS”, penso che ci sarà bisogno di un chiarimento organico su qual è la mia posizione, anche se ne ho già parlato in più occasioni. Forse manca una sintesi. E’ vero che una parte dei sieropositivi arriva alla diagnosi di AIDS senza aver prima saputo di essere HIV+ (nel 59,7% la diagnosi è effettuata meno di 6 mesi dal primo test di sieropositività, dati italiani 2008). Perciò io non sono contrario a controlli e test. Vorrei solo che ad ognuno di quelli fosse dato il valore che in realtà ha. Le ultime considerazioni di figaro sono quanto mai pertinenti: i sieropositivi si trovano in grosse difficoltà ad effettuare delle scelte tra medicina ufficiale e “dissidente”. E la morte della Christine Maggiore ha contribuito certamente a rendere insicuro chi la seguiva, non possiamo negarlo. Nessuno ha la completa verità in tasca, ed un po’ di più umiltà in entrambi gli schieramenti sarebbe più utile. Sicuramente i dissidenti non hanno colpe per questa situazione: a loro viene fattivamente impedito di indagare e cercare altre soluzioni. |
postato da ffranchi il 19/09/2009 21:52 |