Dedicato a chi ha molta fantasia
Oggi parliamo di un genere letterario su cui, da anni, si getta fango e infamia: la fantascienza. Spenderò qualche riga per dimostrare che sono molte le opere in questo particolare settore che sono degne di una più che convinta attenzione. In primo luogo diciamo che molti confondono la produzione fantasy con la fantascienza. La prima evidenzia l'aspetto fiabesco, proponendo un ideale potpourri composto da miti, allegorie e metafore, sviluppato in un contesto soprannaturale. La fantascienza, invece, comprende romanzi che raccontano situazioni determinate da una possibile evoluzione scientifica o tecnologica, privilegiando gli aspetti dell'azione e/o i risvolti sociali. Molti degli scrittori sono anche eminenti scienziati o docenti universitari. In estrema sintesi: un racconto che contiene la storia di un drago appartiene al genere fantasy, un romanzo che parla di astronavi, viceversa, a quello della fantascienza. Insomma Harry Potter è fantasy, Star Treck è fantascienza. Tutto ciò premesso vediamo di presentare alcuni autori che hanno e che stanno facendo la storia della fantascienza: Arthur C. Clarke, Isaac Asimov, Robert Silverberg e Philip K. Dick - sono i miei preferiti. Di loro ho letto tutto, ma veramente tutto e quindi mi permetto di dare qualche indirizzo. Arthur C. Clarke (1917 - 2008)
fu il primo a teorizzare la necessità di mantenere i satelliti per comunicazioni a distanza costante dalla terra (orbita geostazionaria detta oggi in suo onore 'fascia di Clarke') e a ipotizzare lo sbarco sulla luna dell'uomo utilizzando una astronave composta da un modulo base che sarebbe rimasto in orbita attorno al satellite e un modulo di discesa (successivamente effettivamente creato dalla N.A.S.A. e battezzato LEM). Di lui il romanzo più famoso è 2001: odissea nello spazio, anche se questo è stato creato dopo e non prima il film di Kubrik. Isaac Asimov (1920 - 1992) il più grande. Di lui voglio ricordare prima di tutto Notturno da molti giudicato il miglior racconto di fantascienza mai scritto e dal quale, poco tempo prima di morire, è stato derivato un romanzo scritto a quattro mani con Robert Silverberg. Poi ovviamente i racconti e romanzi che compongono il Ciclo dei robot, il Ciclo di Solaria e il Ciclo della Fondazione, tutti ugualmente imperdibili. A lui dobbiamo le famose tre leggi della robotica che così recitano:
Tra tutte le sue opere suggerisco, comunque, un approfondimento di: Abissi d'acciaio, Il sole nudo, Neanche gli dei, Il tiranno dei mondi. C'è da considerare che Asimov ha speso tutta la vita nel cercare (riuscendoci) di unire tutta la sua produzioe letteraria attraverso un unico filo conduttore per cui vale la pena di seguire i vari cicli con una lettura capillare. Robert Silverberg (1935)
è l'unico vivente dei quattro da me proposti. Uno stile pulito, una grande attenzione all'uomo più che alla tecnologia sono i suoi caratteri distintivi. Di lui imperdibili il già citato Notturno (versione 1990) scritto con Asimov, l'uomo stocastico, torre di cristallo e Quellen, guarda il passato! Philip K. Dick (1928 - 1982) secondo nella mia personale classifica dopo Asimov. Assolutamente da non perdere: la svastica sul sole, il cacciatore di androidi (che ha ispirato il film cult Blade Runner), Ubik, i simulacri e soprattutto l'uomo dei giochi a premio da me adorato. Molti i film derivati da sue opere: da Atto di forza al già ricordato Blade Runner, da Minority Report a Sceamers: urla dallo spazio. Lo stesso film The Truman Show è abbondantemente ispirato al già citato l'uomo dei giochi a premio. Un grande scrittore, tutt'altro che un santo nella vita, purtroppo scomparso prematuramente che ha sapientemente esplorato i risvolti sociali e umani del progresso tecnologico e della fantascienza in genere. Un grosso grazie a questi quattro stupendi scrittori che ci hanno donato opere importanti e soprattutto ci hanno lasciato numerose visioni di un possibile futuro. Peccato che molte biblioteche d'Italia, compresa quella della nostra città, releghino i romanzi di fantascienza nell'ambito delle "Sale per ragazzi". Non si può d'altro canto negare una assoluta verità: i giovani sono il nostro futuro.
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